Ho già avuto occasione di dire che i miei nipoti sono prolifici, il più prolifico di tutti, però, è Massimiliano che è arrivato a quota 4, cosa decisamente rara, di questi tempi. Una serie di accadimenti poco piacevoli ha fatto si che il Battesimo dell'ultima arrivata sia stato lungamente rimandato, ma, finalmente, la settimana scorsa, tutta la famiglia, sparpagliata tra Italia ed Europa (ed anche extra-Europa, causa Brexit), si è riunita per questa gioiosa circostanza. E indovinate chi ha preparato il buffet? Ovviamente, la sottoscritta.
Una panoramica della tavola
Panini di rosticceria siciliana, ripieni di insalata di pollo e prosciutto crudo e mascarpone
Mini plum cake al pomodoro (x 20) (da qui)
3 uova
100 g di latte
4 cucchiai di passata di pomodoro
100 g di olio di semi di arachidi
3 cucchiai di parmigiano reggiano
300 g di farina 00
1 bustina di lievito istantaneo per torte salate
200 g di feta greca
origano
circa 10 foglie di basilico
3 cucchiai olive taggiasche snocciolate
1 pizzico di sale
10 pomodorini datterini
In una terrina sbattete leggermente le uova con il latte, l'olio e
la passata di pomodoro. Aggiungete la farina setacciata con
il lievito, mescolate. Unite il parmigiano, le olive, la feta greca tagliata a cubetti, il basilico spezzettato a mano, un po' di origano. Aggiustate di sale e mescolate con una spatola.
Distribuite l'impasto nei pirottini e mettete su ognuno mezzo pomodorino. Infornate a 180° C per una dozzina di minuti.
Rustico napoletano
Per la pasta frolla
Farina 400 g
Burro 200 g
Zucchero 100 g
Tuorli 4
Sale 1 pizzico
Sabbiare la farina con il burro, ottenendo delle grosse briciole. Aggiungere lo zucchero i tuorli ed il sale e impastare velocemente. Avvolgere nella pellicola e far riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Per il ripieno
Ricotta 500 g
Uova 2 intere + 1 tuorlo
Salame 70 g
Prosciutto cotto 70 g
Fontina 150 g
Parmigiano 2 cucchiai
Sale
Setacciare la ricotta, unire le uova, il Parmigiano e il salame, il prosciutto e la fontina tagliati a dadini, mescolando bene il tutto. Ci andrebbe anche una bella macinata di pepe, ma io, essendoci i bambini, ho evitato.
Rivestire con 2/3 della pasta frolla una teglia; bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta. Versare il ripieno di ricotta nel guscio di pasta frolla e coprirlo con un disco ottenuto stendendo col matterello il resto della pasta frolla. Pennellare con tuorlo d'uovo (io me ne sono dimenticata...). Infornare a 160° C per un'ora e mezza.
Macarons salati
Dopo la sfida dell'MTC a loro dedicata, credevo che non avrei più fatto i macarons, visto che, in fondo, non mi piacciono. Su suggerimento di mia sorella, ho provato a farli salati ed è stata una scoperta piacevolissima! Il contrasto dolce/salato ne smorza la stucchevolezza, con un risultato sorprendente. Io li ho farciti con caprino, erba cipollina e salmone affumicato.
Camilli
Per questi sono debitrice ad Alessandra Gennaro, che aveva pubblicato sul suo blog (al momento off line) questo suo adattamento di una ricetta di Knam. Li ho amati appena letta la ricetta e la realizzazione non mi ha delusa. Trascrivo la ricetta così come me l'ha data Alessandra, comprese le sue osservazioni.
350 g di carote, mondate, lavate e grattugiate finemente*
250 g di farina debole
150 g di burro (a temperatura ambiente)
50 g di olio extravergine di oliva
30 g di rafano cremoso ( o wasabi in pasta)**
20 g di lievito istantaneo (per torte salate)***
15 g di senape in grani (va bene anche un cucchiaio colmo di senape all'antica, quella coi semini)
10 g di sale
6 uova intere sgusciate in un piatto e leggermente battute con una frusta
*le carote le ho tritate col Bimby. Lame a go go- e pazienza
** il rafano in pasta si trova di sicuro nei negozi etnici. In alternativa, un cucchiaio di wasabi in pasta, anche quello nei negozi di specialità etniche. Che non vi salti in mente di ometterlo, perchè la forza della ricetta è tutta qui
*** se lo comprate al Lidl, deve esserci scritto sopra Baking Powder. E' il lievito chimico, quello che si usa anche per le torte, ma visto che da noi hanno avuto la bella idea di metterlo in commercio con la vanillina, si è ingenerata la confusione.
Mettete le carote grattugiate in un'ampia terrina e setacciatevi sopra la farina e il lievito. In un'altra terrina,
montate a lungo il burro con le fruste elettriche. Deve diventare pallido e spumoso. Aggiungete la senape e il rafano e poi, sempre montando, l'olio a filo e le uova, poco alla volta, fino ad ottenere una massa gonfia e aerosa. Ho aggiunto poi il composto di carote e farina, amalgamandolo piano piano con una spatola con il solito movimento dall'alto verso il basso, per non far smontare il composto. In ultimo ho aggiustato di sale.
La ricetta originale vuole che dopo l'aggiunta delle carote e della farina si passi al Parmigiano reggiano. Come ho già detto, io me lo sono completamente dimenticato- e visti i risultati spero di non dovermelo ricordare mai più :-)
La Cottura
I Camilli che vedete in foto sono stati cotti in stampi di silicone, a 180°C per 15-20 minuti. Con queste dosi ne ho ottenuti circa 35.
Se volete mantenere la forma originale, fate cuocere in due stampi da cake da 500 ml l'uno, per 30-40 minuti. Conviene sempre fare la prova stecchino perché la doratura inganna, su una torta arancione. A parere personale, se la si sforna quando è ancora leggermente umida, è meglio.
Di queste, niente foto, perché non hanno fatto in tempo ad uscire dalla friggitrice, che sono state fatte fuori.
Uova di quaglia rosa
Rassodare le uova di quaglia. Batterle delicatamente sul piano di lavoro, in modo da incrinarne il guscio ed immergerle in un frullato di barbabietola, diluito con un po' d'acqua, per circa 6 ore (io le ho tenute un po' di più e mi son venute più tendenti al viola che rosa). Trascorso questo tempo, sgusciarle e tagliare una fettina al polo ottuso dell'uovo, in modo che possano stare in piedi. Tagliare una calottina al polo acuto e decorare con un ciuffetto di formaggio morbido, aromatizzato con erba cipollina o maggiorana. Ricollocare la calottina.
Ho ricalcolato tutte le dosi degli ingredienti, rapportandole a 7 uova, così da ottenere un babà grande e 25 babà piccoli.
Qui ho fatto una piccola modifica, sempre a causa della presenza dei bambini: non ho usato caffè per inzuppare i biscotti, ma succo di fagola. Me lo sarei potuto risparmiare, visto che i bambini erano così occupati a giocare che non li hanno nemmeno assaggiati.
Prima che i puristi si straccino le vesti, LO SO che il tiramisù si fa con i savoiardi, ma io, stavolta, ho usato i Pavesini, perché volevo ottenere degli stecchi piccoli e non avevo tempo di fare io i savoiardi della misura acconcia.
Anche qui niente foto, me ne sono dimenticata, tocca accontentarsi di una foto dei lavori in corso.
La Torta
Questo è stato l'unico punto dolente, perché, volendo realizzare una naked cake, ho scelto di usare come base una 4/4 e come crema una namelaka al limone, che, però, si è rivelata inadatta a sostenere il peso dei vari strati. La cosa che mi fa più rabbia è che, mentre la facevo, ho anche avuto il dubbio che la quantità di gelatina fosse insufficiente a garantire la giusta tenuta, ma non ho osato modificare la ricetta, per timore di ottenere una crema gommosa. Vabbè, in compenso, era molto buona, anche se l'estetica non era perfetta.
Last, but not least, la protagonista della festa