Io friggo piuttosto di rado, tant'è che la friggitrice la tiro fuori solo a Natale, in occasione degli struffoli e il contenitore in cui verso l'olio usato ci mette dei mesi a riempirsi.
L'altro giorno, però, stavo sfogliando vecchi numeri de La Cucina Italiana in cerca d'ispirazione e mi sono imbattuta in una ricetta semplice, ma che mi sembrava molto promettente: i pomodori in carrozza. La ricetta è così facile che non serve nemmeno dare dosi precise.
Pomodori in carrozza
Il giorno prima, si prende del fior di latte, lo si taglia a pezzi e lo si mette in frigo a scolare dentro un colino.
Si prendono dei pomodori maturi (io ne ho usati di due tipi: più grandi possono essere usati come contorno, più piccoli vanno benissimo come finger food) e si tagliano a fette di 3-4 mm di spessore; salare leggermente. La ricetta della rivista prevedeva solo l'abbinamento fior di latte e prosciutto (vabbé, loro sono nordici e parlano sempre e comunque di mozzarella, mentre, per noi, la mozzarella è solo quella di bufala, quella vaccina si chiama fior di latte; dirò di più: una volta, questa era una distinzione merceologica precisa, obbligatoria in tutta Italia ed è stata una significativa vittoria dei caseifici industriali del Nord riuscire ad ottenere che anche un latticino fatto con latte di mucca potesse fregiarsi del titolo di mozzarella...) io, invece, ho aggiunto qualche variante.
In pratica, ho messo delle fettine di fior di latte su metà delle fette di pomodoro e, ad alcune ho aggiunto prosciutto cotto tagliato un po' spesso, ad altre un trito di acciughe e capperi e ad altre un po' di pesto. A questo punto, si completano i "sandwich" con le altre fette di pomodoro e si passano prima nella farina, poi nell'uovo sbattuto e, infine, nel pan grattato, insistendo particolarmente nel rivestire bene i bordi. Si friggono in olio profondo.
Insomma, semel in anno, ci si può anche concedere un fritto, se è buono come questo. E, poi, i pomodori sono verdura, no?...