Non tocca certo a me cantare le lodi di Yotam Ottolenghi, che è uno chef di fama mondiale, conosciuto da tutti. Da quando, anni fa comprai il suo primo libro "Jerusalem", me ne sono innamorata. Innamorata della sua scrittura non meno che delle sue ricette. Ricette che, a volte, scoraggiano un po', perché hanno liste di ingredienti lunghe come una Quaresima e alcuni di questi ingredienti non sempre rientrano tra quelli che normalmente abbiamo in dispensa. Tuttavia, se si ha il coraggio di cimentarsi, si aprirà un mondo di aromi e di accostamenti deliziosi. E, se è vero, com'è vero, che le ricette di Ottolenghi sono perfettamente calibrate così come sono, è anche vero che lui stesso, nel suo ultimo libro "Shelf Love", nato durante il lockdown, apre alle sostituzioni, al cucinare "con quel che c'è".(Se volete saperne di più su questo libro, vi consiglio di dare un'occhiata qui). Forte, quindi, della benedizione del Maestro, quando, grazie sempre ad Alessandra Gennaro, ho visto questa zuppa qui, mi son lanciata a farla, anche se non avevo esattamente tutto il necessario: costolette d'agnello, al posto del "boned lamb neck" (che accidenti di taglio è il collo di agnello??), cipolla al posto dello scalogno, Sherry dry al posto dello Shaoxing rice wine, melassa al posto dello sciroppo d'acero, tagliolini di Campofilone, al posto dei noodles orientali. E niente coriandolo, perché lo odio, giusto un gambo di prezzemolo, per dare una nota di colore alla foto. Nonostante queste sostituzioni, il risultato è stato spaziale: un brodo così buono e profumato io non lo avevo mai fatto e, in una giornata umida e uggiosa, come quella di ieri, ci stava benissimo.
Zuppa di agnello con tagliolini
600 g Costolette d'agnello
1 Cipolla media
4 Spicchi di aglio
1 cucchiaio Olio evo
1 bastoncino Cannella
20 g Zenzero fresco
3 Anice stellato
1/2 cucchiaino Grani di pepe nero
2 cucchiai Sherry dry
Sale
3 cucchiai Salsa di soia
4 cucchiai Melassa
4 nidi Tagliolini all'uovo
1 Lime
1 cucchiaio Semi di cumino
1/2 cucchiaio Semi di sesamo
Mettere l'agnello, la cipolla tritata e l'aglio su un tagliere; irrorali d'olio e massaggiarli, in modo che l'olio si distribuisca in maniera uniforme. In una casseruola rosolare a fuoco vivo i pezzi di agnello, un po' alla volta, in modo che facciano una crosticina dorata su entrambi i lati; metterli da parte. Nella stessa casseruola, mettere la cipolla e l'aglio e rosolarli. Versare nella casseruola un litro e mezzo d'acqua e unire l'agnello, lo zenzero pelato e tagliato a pezzetti, il bastoncino di cannella, l'anice stellato, i grani di pepe, lo sherry e 3/4 di cucchiaino di sale. Far sobbollire per 45 minuti a fuoco lento, fino a che la carne dell'agnello si staccherà dalle ossa. Se, durante la cottura dovesse formarsi della schiuma, rimuoverla con la schiumarola.
Nel frattempo, mettere in un mortaio i semi di cumino e quelli di sesamo e pestarli grossolanamente.
Con la schiumarola, tirare fuori l'agnello dal brodo e tenerlo da parte. Rivestire un colino con un panno bianco pulitissimo e filtrare il brodo; tenere in caldo. Versare in una padella la salsa di soia con la melassa e portare a ebollizione; a questo punto, unire l'agnello e girarlo in modo che la carne si rivesta bene di sciroppo. Cuocere i tagliolini e scolarli. Versare il brodo nelle fondine, unire i pezzi d'agnello e i tagliolini e spolverizzare col mix di sesamo e cumino. (Nella ricetta originale dice di servire la zuppa accompagnata da spicchi di lime, ma io non ho capito se, poi, il lime andava strizzato nel brodo. Nel dubbio, io non l'ho fatto e ho usato il lime solo per la foto).