Sarà la crisi, sarà che ormai ben pochi possono permettersi di andare al ristorante, sarà che molta gente preferisce ritrovarsi con gli amici, senza dover cucinare, sta di fatto che il cibo di strada è di moda come non mai. In realtà, non ha mai smesso di esserlo, ma, da un po' di tempo, tutti ne parlano ed è diventato oggetto di attenzione anche da parte di coloro che prima si occupavano solo di chef stellati.
E così anche il concorso indetto quest' anno dai Formaggi Svizzeri, con la fondamentale collaborazione di Terry B., del blog "Peperoni e Patate", ha come tema lo street food. I bloggers sono stati invitati a impiegare i formaggi svizzeri in ricette che avessero, come caratteristica principale, quella di poter essere agevolmente mangiati mentre si cammina per strada.
A Napoli c'è una tradizione antica e varia di cibo da strada e vi ho accennato qui e qui. Tuttavia, nonostante, da noi, il cibo da strada sia declinato in molteplici forme, istintivamente, se penso ad un cibo mangiato passeggiando, penso al fritto. E, in particolare, penso ai fritti della Friggitoria Vomero, storica "istituzione" saldamente radicata nel cuore del quartiere dove sono nata e cresciuta. Ricordo, da bambina, ci sia andava per comprare quantità spropositate di "pezzi" da mangiare insieme alla famiglia di mio zio Guerino: loro erano in 7 e noi in 4! Più in là negli anni, ci si fermava lì, all'uscita da scuola, essendo il mio liceo strategicamente posizionato nei pressi. Oggi, mio marito si concede, una volta al mese, una delle loro graffe, fritte al momento, davanti a lui. Un locale spartano, cambiato molto poco nel corso degli anni, che continua a proporre sempre le stesse cose: crocchettine di patate (semplicissime, senza ripieno, insaporite solo da un po' di prezzemolo tritato, ma fatte con vere patate e non con polverine), mini arancini, paste cresciute, fiori di zucca, pizze ripiene di ricotta o di scarola. E, con un euro, ci si porta via un cartoccetto caldo e fragrante con 5 "pezzi" a scelta. Insomma, lunga vita alla Friggitoria Vomero, con l'augurio di rimanere sempre uguale a se stessa!
Tuttavia, esistono, nella nostra tradizione, dei fritti che non è possibile trovare nello storico locale. Uno di questi è la frittatina di maccheroni ed è proprio questo il cibo da strada che ho scelto di preparare per partecipare al contest dei Formaggi Svizzeri.
Frittatine di maccheroni
Bucatini 200 g
Latte 220 g
Farina 25 g
Burro 25 g
Sbrinz 60 g
Piselli 2 cucchiai
Prosciutto 40 g
Olio evo 1/2 cucchiaio
Olio per friggere
Sale
Pepe
Sciogliere il burro, aggiungervi la farina e mescolare bene. Aggiungere al roux il latte caldo, un po' alla volta. Si otterrà una besciamella molto densa, nella quale andrà sciolto lo Sbrinz grattugiato. Salare con moderazione. Spezzare i bucatini e cuocerli molto al dente. Scolarli e condirli con la besciamella, il prosciutto a dadini ed i piselli, cotti in mezzo cucchiaio d'olio evo. Pepare.
Disporre i bucatini in una teglia, pressando per compattarli bene. Farli raffreddare molto bene in frigo.
Una volta freddi, con l'aiuto di un coppapasta, ritagliare le frittatine.
Per la panatura
Farina 50 g
Acqua 100 ml
Pan grattato
Con l'aiuto di una piccola frusta, sciogliere la farina nell'acqua ed immergere, una alla volta, le frittatine in questa pastella; sgocciolarle bene, rotolarle nel pan grattato e friggerle in olio ben caldo.
Buonissime, le rifarò al più presto!!!!!! Brava
RispondiEliminaIo invece ero una fan di Fiorenzano, in Pigna Secca :-) Ma la friggitoria Vomero la conosco bene e mi ricorda quasi ogni sabato sera della mia adolescenza....mi hai fatto venire una voglia di frittatina che non hai idea, ma qui non trovo i bucatini :-(
RispondiEliminaValeria, te ne mando un paio di pacchi! Mai sia Alessandro nasca con la voglia di frittatina!
RispondiEliminaAccidenti che bonta' devono essere!!!!
RispondiEliminaNon so che fine abbia fatto il mio commento (l'ho postato dall'I-Phone... bah!) ma ripeto e sottoscrivo che i fritti sono *la meglio cosa* del cibo da strada. I bucatini, in frittata, mai provati ma rimedio subito.
RispondiEliminaLa panatura poi con acqua e farina mi ricorda quella delle Arancine e mi sa che proverò ad applicarla alle crocchè di riso o di patate che non mi *finiscono* mai bene.
Bacioni e brava, come sempre!
Nora
La faccia di queste frittatine non è affatto male! Mi sa che pressare bene la pasta fa davvero la differenza...
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