giovedì 20 giugno 2019

Un cake fresco e profumato

Noto in me un crescente rifiuto verso la redazione di un post, rifiuto che nasce non tanto dalla pigrizia, quanto dalla consapevolezza che, ormai, la gente legge sempre meno e si accontenta di una foto e poi, se mai, va a leggersi la ricetta, ma tutto lo sproloquio che la precede proprio no. Quindi, a che pro raccontarsi, spiegare perché si è scelta quella ricetta e non un'altra, inquadrare il contesto in cui la si è preparata ecc. ecc.? E mi fermo qui, prima di cominciare a chiedermi perché continuare a tenere, sia pure sporadicamente, un blog, in un momento in cui Instagram la fa da padrone.
Questo cake, però, è proprio buono e non voglio perdermelo, perché, se non altro, la funzione "archivio facilmente consultabile" del blog ha ancora la sua validità.

Cake pistacchi e limone
(da Plumcake dolci e salati ed. Sale&Pepe)

80 g                               Farina
100 g                             Farina di pistacchi
3                                    Uova
170 g                             Zucchero
150 g                             Burro
2                                    Limoni non trattati
8 g                                 Lievito per dolci
1/2 cucchiaino               Bicarbonato di sodio
1 pizzico                        Sale

Scaldare il forno a 180° C.
Montare le uova intere con lo zucchero. Quando il composto sarà ben gonfio e spumoso, aggiungere a filo il burro fuso, continuando a battere con le fruste elettriche, come se fosse una maionese. Unire a cucchiaiate la farina setacciata con il lievito, il sale ed il bicarbonato, il succo dei due limoni e la buccia grattugiata di uno di essi.
Mettere circa metà dell'impasto in un'altra ciotola ed aggiungere la farina di pistacchi, mescolando delicatamente, per incorporarla.
Ungere ed infarinare uno stampo da plum cake e versare a cucchiaiate i due composti nello stampo, alternandoli. Infornare per 40-45 minuti. Attendere che il cake si sia raffreddato, prima di sformarlo.


mercoledì 5 giugno 2019

E quattro!

Ho già avuto occasione di dire che i miei nipoti sono prolifici, il più prolifico di tutti, però, è Massimiliano che è arrivato a quota 4, cosa decisamente rara, di questi tempi. Una serie di accadimenti poco piacevoli ha fatto si che il Battesimo dell'ultima arrivata sia stato  lungamente rimandato, ma, finalmente, la settimana scorsa, tutta la famiglia, sparpagliata tra Italia ed Europa (ed anche extra-Europa, causa Brexit), si è riunita per questa gioiosa circostanza. E indovinate chi ha preparato il buffet? Ovviamente, la sottoscritta.
Una panoramica della tavola

Panini di rosticceria siciliana, ripieni di insalata di pollo e prosciutto crudo e mascarpone




Mini plum cake al pomodoro (x 20) (da qui)

3 uova 
100 g di latte
4 cucchiai di passata di pomodoro
100 g di olio di semi di arachidi
3 cucchiai di parmigiano reggiano
300 g di farina 00
1 bustina di lievito istantaneo per torte salate 
200 g di feta greca
origano
circa 10 foglie di basilico
cucchiai olive taggiasche snocciolate
1 pizzico di sale
10  pomodorini datterini

In una terrina sbattete leggermente le uova con il latte, l'olio e
 la passata di pomodoro. Aggiungete la farina setacciata con 
il lievito, mescolate. Unite il parmigiano, le olive, la feta greca tagliata a cubetti, il basilico spezzettato a mano, un po' di origano. Aggiustate di sale e mescolate con una spatola.
Distribuite l'impasto nei pirottini e mettete su ognuno mezzo pomodorino. Infornate a 180° C  per una dozzina di minuti.




Rustico napoletano

Per la pasta frolla

Farina                 400 g
Burro                  200 g
Zucchero            100 g
Tuorli                  4
Sale                    1 pizzico

Sabbiare la farina con il burro, ottenendo delle grosse briciole. Aggiungere lo zucchero i tuorli ed il sale e impastare velocemente. Avvolgere nella pellicola e far riposare in frigo per almeno mezz'ora.

Per il ripieno

Ricotta                   500 g
Uova                      2 intere + 1 tuorlo
Salame                  70 g
Prosciutto cotto    70 g
Fontina                 150 g
Parmigiano           2 cucchiai
Sale 

Setacciare la ricotta, unire le uova, il Parmigiano e il salame, il prosciutto e la fontina tagliati a dadini, mescolando bene il tutto. Ci andrebbe anche una bella macinata di pepe, ma io, essendoci i bambini, ho evitato.
Rivestire con 2/3 della pasta frolla una teglia; bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta. Versare il ripieno di ricotta nel guscio di pasta frolla e coprirlo con un disco ottenuto stendendo col matterello il resto della pasta frolla. Pennellare con tuorlo d'uovo (io me ne sono dimenticata...).  Infornare a 160° C per un'ora e mezza.

            


Macarons salati

Dopo la sfida dell'MTC a loro dedicata, credevo che non avrei più fatto i macarons, visto che, in fondo, non mi piacciono. Su suggerimento di mia sorella, ho provato a farli salati ed è stata una scoperta piacevolissima! Il contrasto dolce/salato ne smorza la stucchevolezza, con un risultato sorprendente. Io li ho farciti con caprino, erba cipollina e salmone affumicato.


Camilli

Per questi sono debitrice ad Alessandra Gennaro, che aveva pubblicato sul suo blog (al momento off line) questo suo adattamento di una ricetta di Knam. Li ho amati appena letta la ricetta e la realizzazione non mi ha delusa. Trascrivo la ricetta così come me l'ha data Alessandra, comprese le sue osservazioni.

350 g di carote, mondate, lavate e grattugiate finemente*
250 g di farina debole
150 g di burro (a temperatura ambiente)
50 g di olio extravergine di oliva
30 g di rafano cremoso ( o wasabi in pasta)**
20 g di lievito istantaneo (per torte salate)***
15 g di senape in grani (va bene anche un cucchiaio colmo di senape all'antica, quella coi semini)
10 g di sale
6 uova intere sgusciate in un piatto e leggermente battute con una frusta

*le carote le ho tritate col Bimby. Lame a go go- e pazienza
** il rafano in pasta si trova di sicuro nei negozi etnici. In alternativa, un cucchiaio di wasabi in pasta, anche quello nei negozi di specialità etniche. Che non vi salti in mente di ometterlo, perchè la forza della ricetta è tutta qui
*** se lo comprate al Lidl, deve esserci scritto sopra Baking Powder. E' il lievito chimico, quello che si usa anche per le torte, ma visto che da noi hanno avuto la bella idea di metterlo in commercio con la vanillina, si è ingenerata la confusione.

Mettete le carote grattugiate in un'ampia terrina e setacciatevi sopra la farina e il lievito. In un'altra terrina, 
montate a lungo il burro con le fruste elettriche. Deve diventare pallido e spumoso. Aggiungete la senape e il rafano e poi, sempre montando, l'olio a filo e le uova, poco alla volta, fino ad ottenere una massa gonfia e aerosa. Ho aggiunto poi il composto di carote e farina, amalgamandolo piano piano con una spatola con il solito movimento dall'alto verso il basso, per non far smontare il composto. In ultimo ho aggiustato di sale.

La ricetta originale vuole che dopo l'aggiunta delle carote e della farina si passi al Parmigiano reggiano. Come ho già detto, io me lo sono completamente dimenticato- e visti i risultati spero di non dovermelo ricordare mai più :-)

La Cottura
I Camilli che vedete in foto sono stati cotti in stampi di silicone, a 180°C per 15-20 minuti. Con queste dosi ne ho ottenuti circa 35.
Se volete mantenere la forma originale, fate cuocere in due stampi da cake da 500 ml l'uno, per 30-40 minuti. Conviene sempre fare la prova stecchino perché la doratura inganna, su una torta arancione. A parere personale, se la si sforna quando è ancora leggermente umida, è meglio.



Di queste, niente foto, perché non hanno fatto in tempo ad uscire dalla friggitrice, che sono state fatte fuori.

Uova di quaglia rosa

Rassodare le uova di quaglia. Batterle delicatamente sul piano di lavoro, in modo da incrinarne il guscio ed immergerle in un frullato di barbabietola, diluito con un po' d'acqua, per circa 6 ore (io le ho tenute un po' di più e mi son venute più tendenti al viola che rosa). Trascorso questo tempo, sgusciarle e tagliare una fettina al polo ottuso dell'uovo, in modo che possano stare in piedi. Tagliare una calottina al polo acuto e decorare con un ciuffetto di formaggio morbido, aromatizzato con erba cipollina o maggiorana. Ricollocare la calottina.  


Babà di Adriano

Ho ricalcolato tutte le dosi degli ingredienti, rapportandole a 7 uova, così da ottenere un babà grande e 25 babà piccoli.




Qui ho fatto una piccola modifica, sempre a causa della presenza dei bambini: non ho usato caffè per inzuppare i biscotti, ma succo di fagola. Me lo sarei potuto risparmiare, visto che i bambini erano così occupati a giocare che non li hanno nemmeno assaggiati.
Prima che i puristi si straccino le vesti, LO SO che il tiramisù si fa con i savoiardi, ma io, stavolta, ho usato i Pavesini, perché volevo ottenere degli stecchi piccoli e non avevo tempo di fare io i savoiardi della misura acconcia.
Anche qui niente foto, me ne sono dimenticata, tocca accontentarsi di una foto dei lavori in corso.


La Torta

Questo è stato l'unico punto dolente, perché, volendo realizzare una naked cake, ho scelto di usare come base una 4/4 e come crema una namelaka al limone, che, però, si è rivelata inadatta a sostenere il peso dei vari strati. La cosa che mi fa più rabbia è che, mentre la facevo, ho anche avuto il dubbio che la quantità di gelatina fosse insufficiente a garantire la giusta tenuta, ma non ho osato modificare la ricetta, per timore di ottenere una crema gommosa. Vabbè, in compenso, era molto buona, anche se l'estetica non era perfetta.


Last, but not least, la protagonista della festa