Questa volta, per una buona causa. Raccolgo, infatti,
l'invito di Virginia a partecipare alla campagna Io
non mangio da solo, lanciata dall' organizzazione di volontariato
internazionale ProgettoMondo
MLAL. Virginia ha magistralmente sintetizzato gli scopo dell'
organizzazione e di questa campagna con queste parole: " Si tratta di una
Organizzazione di volontariato internazionale nata nel 1966 per coordinare
l’impegno dei tanti laici che in quel periodo decidevano di fare un’esperienza
di volontariato in Sud America. Poi è diventata una Ong e di cooperazione allo sviluppo
e in 45 anni di ininterrotto impegno ha realizzato più di 400 programmi di
sviluppo, indirizzati a rendere i popoli di Africa e America Latina autori
della propria crescita, nel rispetto dell’indipendenza delle proprie
comunità.
Assicurare
un’alimentazione adeguata al neonato e alla sua mamma, promuovere la
distribuzione di almeno un pasto al giorno nelle scuole, sostenere programmi di
sicurezza alimentare, di accesso all’acqua potabile e di gestione delle risorse
naturali, sono gli obiettivi della campagna "IO NON MANGIO DA SOLO"
E' stato, quindi, rivolto
un invito ai food bloggers, chiedendo loro di donare una ricetta che avesse
come ingrediente principale il pane. Queste ricette verranno raccolte e
andranno a formare un calendario ed un libro, la cui vendita servirà a
finanziare la campagna.
Il pane...il nutrimento
per eccellenza, la base dell'alimentazione, il "minimo sindacale" che
dovrebbe essere garantito a tutti, ma che, purtroppo, non lo è per tanti. Il
pane, con la sua sacralità nel Cristianesimo, così come in altre religioni ed
in piccoli gesti quotidiani, come quello di mia nonna, che, se , per caso, le
cadeva un pezzo di pane a terra, lo raccoglieva e lo baciava. E non lo gettava
certo via... Perchè, una volta, anche se può sembrare inconcepibile, nella
nostra società sprecona, non si gettava mai via il cibo e, men che mai, il
pane. E, infatti, le ricette col pane, sono, essenzialmente, ricette di
recupero, un modo per utilizzare il pane eventualmente avanzato e per usare un
ingrediente povero, ma versatile. Preparazioni povere, quindi, ma, non per
questo, meno saporite, anzi, erano espressione di una creatività che si
arrangiava con quel che c' era, ma con risultati eccezionali.
La ricetta che ho scelto è
una ricetta della tradizione napoletana, ma nella versione della mia mamma, che
differisce un po' dalle altre per il modo in cui viene trattato il pane, prima
di aggiungerlo alle melanzane.
MELANZANE " A SCARPONE "
Melanzane
3
Mollica di pane
250 g.
Olio per friggere
Olive di Gaeta
50 g.
Capperini
1
tbs.
Aglio
1/2 spicchio
Salsa di pomodoro
4 tbs.
Levare il picciolo alle
melanzane; tagliarne due a metà e, con un coltellino, scavarle, formando delle
barchette. Tagliare la polpa asportata e la terza melanzana a cubetti. Friggere
le barchette ed i dadini di melanzane in una larga padella con abbondante olio
caldo. Scolare su carta assorbente. Ammollare la mollica di pane in acqua e
strizzarla bene. Levare quasi tutto l'olio dalla padella, lasciandone un paio
di cucchiai. Rosolare leggermente l'aglio tritato, evitando di farlo
imbiondire, aggiungere la mollica di pane, girando continuamente, finchè si
sarà asciugata ed avrà formato una specie di crosticina. Mescolare la mollica
con i dadini di melanzane, le olive snocciolate e i capperini. Riempire le
barchette con questo ripieno e napparle con la salsa di pomodoro. Infornare a
180 gradi per 15-20 min. Servire fredde.
Mari, il fatto che tu ci abbia regalato una ricetta della tua mamma ci onora ancora di più. Grazie mille!
RispondiEliminaOttime!!Ricordo di averle mangiate fatte da te,a un raduno culinario.
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