Per gran parte della mia vita, ho pensato che fare il pane fosse roba solo da professionisti. Una convinzione abbastanza illogica, visto che, per secoli, il pane si è fatto in casa. Anche mia nonna, da giovane, ad Ischia, lo faceva, utilizzando l'acqua di mare, per risparmiare il sale... Altri tempi, altro mare! Poi, ho scoperto le soddisfazioni della panificazione casalinga. Il mio primo pane è stato il biove delle Simili. Da quel punto di partenza, è stato tutto un approfondimento sulla forza delle farine, i tempi di lievitazione, il lievito madre, la biga ecc. ecc. Anche con la "rivoluzione" rappresentata dal pane senza impastare, o dalla macchina del pane (alla quale non sono mai riuscita a convertirmi), panificare mi è sempre sembrata comunque un'operazione che richiedeva tempo e tecniche adeguate.
Forse è per questo che la lettura dei libri di Paul Hollywood mi sta affascinando tanto. Perché lui la fa semplice... tremendamente semplice... Risolvendo, tra l'altro, quello che, per me, era sempre stato un mistero: come fosse possibile che, in certi romanzi americani che leggevo, il/la protagonista, che, per un centinaio di pagine, era sopravvissuto esclusivamente a furia di pranzi di lavoro a base di sushi e di cene rappresentate da pizza o da cibo cinese take away, avendo a cena una lei o un lui su cui far colpo, si mettesse a fare il pane... Insomma, il pane, per me, aveva una sua sacralità, richiedeva passione e abilità, come poteva essere che simili incolti, gastronomicamente parlando, si dedicassero, di punto in bianco, alla sua "liturgia"? Bè, forse leggevano i libri di Paul Hollywood...
E', quindi, con uno stupore incredulo che mi sto dedicando all'esecuzione dei suoi pani. Dopo il primo, che ci è piaciuto molto, ho voluto provare il più veloce di tutti: il soda bread. Il risultato è stato più che soddisfacente. Forse non sarà il pane migliore che io abbia mai mangiato, però, in meno di un'ora si ottiene un pane più che dignitoso, da tener presente per un'emergenza dell'ultimo minuto.
La ricetta prevede l'uso del buttermilk, che come ho appreso nel corso di un'interessante discussione su Facebook, a proposito di questo pane qui, non è, come credevo, il latticello che si ottiene dalla preparazione delle mie caciottine home made, bensì il siero ottenuto dalla preparazione del burro e poi lasciato acidificare. Io l'ho sostituito con latte diluito con acqua al 50% e acidificato con succo di limone. Resta per me un mistero ( e chi saprà spiegarmelo mi farà un favore) il perché la mollica del pane sia venuta giallognola, pur avendo usato io una normale farina 00 (ho letto altrove che il soda bread non "ama" farine di forza).
Soda bread
Farina 00 250 g
Latte 125 ml
Acqua 125 ml
Succo di limone 2 cucchiaini
Bicarbonato di sodio 1/2 cucchiaino
Sale 1 cucchiaino
Accendere il forno a 200 gradi. Setacciare la farina con il sale ed il bicarbonato. Aggiungere i liquidi ed impastare velocemente. Formare una palla e, con una spatola, incidere a croce. Infornare per 20-25 minuti. That's all, folks!
Soda bread
Farina 00 250 g
Latte 125 ml
Acqua 125 ml
Succo di limone 2 cucchiaini
Bicarbonato di sodio 1/2 cucchiaino
Sale 1 cucchiaino
Accendere il forno a 200 gradi. Setacciare la farina con il sale ed il bicarbonato. Aggiungere i liquidi ed impastare velocemente. Formare una palla e, con una spatola, incidere a croce. Infornare per 20-25 minuti. That's all, folks!
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