...dell'MTC, ovviamente. Questo mese, appena ho letto che la ricetta della sfida era rappresentata dalla Red velvet cake, avevo dichiarato che non avrei partecipato. Eh si, perché a me, la pasticceria americana non piace proprio: troppo dolce, troppo pesante, troppo calorica... Per non parlare dell'orgia di coloranti che vengono impiegati...Ma come, mi son detta, io che sto spostando sempre un po' più in là il concetto di "fatto in casa", proprio allo scopo di rendere l'alimentazione di casa mia più sana e libera da conservanti & coloranti, vado a tingere artificialmente di rosso una torta ? Uno spiraglio mi era apparso, quando, rileggendo il regolamento, ho visto che si faceva cenno alla cocciniglia, un colorante naturale. Sono quindi partita alla ricerca di questa alternativa, sia a Napoli che a Milano, ma non c'è stato nulla da fare: non l'ho trovata. Tra l'altro, leggendo qua e là in rete, ho realizzato:
a) che ci sono molte persone allergiche alla cocciniglia e che, quindi, il concetto di "naturale", non necessariamente coincide con quello di "sano" (in fondo, anche la cicuta è naturale, ma non credo che Socrate l'abbia trovata così salutare...)
b) che esistono vaste categorie di persone che assolutamente non mangerebbero mai qualcosa colorato con la cocciniglia: i vegani, che non ingeriscono nessun alimento di origine animale, gli ebrei, che considerano il mangiare insetti pure peggio che mangiar maiale e tutte quelle persone che semplicemente sono disgustate dall'idea di mangiare insetti.
Insomma, non se ne usciva: o rinunciavo oppure mi toccava usare il colorante. Epperò, autoescludermi dal gioco mi dispiaceva, per non parlare del fatto che, rinunciando, mi sarebbe sembrato di non rendere il dovuto omaggio a tutte le persone che hanno problemi col glutine, dai "semplici" intolleranti, ai veri celiaci. Si, perché la torta di questo mese, non solo dev'essere rossa, ma anche gluten free e mi sembrava giusto calarmi, per una volta, nei panni di chi, col glutine deve farci i conti tutti i giorni, perché credo che solo vivendo concretamente il problema di un'altra persona lo si possa comprendere fino in fondo. E, poi, non ho sempre pensato che intransigenza e integralismo sono la culla dell'intolleranza? Non cascherà il mondo, se, per una volta, farò una torta all'americana!
Sono quindi partita per la mia spesa gluten free, armata di occhiali, per leggere con attenzione le etichette. E si fanno scoperte interessanti, come, ad esempio, che la fecola di patate che sono solita comprare contiene tracce di glutine e che io, usandola, quando cucinavo per la mia amica intollerante al glutine, avevo sbagliato. Prima lezione: leggere le etichette. Leggendo, poi, il post di Stefania ho appreso che, non solo è importante la scelta dei cibi, ma che anche il rischio di contaminazioni deve essere tenuto ben presente. Seconda lezione: evitare le contaminazioni. Riassumendo: spesa consapevole, pacco di zucchero intonso, strumenti lavati e rilavati, allo scopo di rimuovere ogni possibile traccia di glutine e via che si va.
La ricetta che ho seguito per la torta è stata, come da regolamento, quella messa a punto da Stefania: perfetta. Inizialmente, avevo pensato di utilizzare una copertura base di cream cheese ed ho colto l'occasione per prepararmelo in casa (una vera figata, prossimamente ne parlerò più estesamente), ma alla fine, ho optato per la panna montata leggermente zuccherata, che mi sembrava, complessivamente, più leggera. Ho però usato il latticello ottenuto dalla preparazione del cream cheese. Come colorante ho usato quello della Wilton, che le altre MTCine mi avevano assicurato essere il migliore.
Ho versato il composto in 6 stampini da 10 cm di diametro, imburrati e spolverizzati con farina di riso e li ho cotti in forno a 180 gradi per circa 30 minuti. Come consigliato da Stefania, una volta freddate le tortine, le ho avvolte in pellicola e le ho messe in frigo per tutta la notte. Il giorno dopo, le ho tagliate a metà ed ho assemblato 4 tortine a tre strati. Per la farcia, ho fatto ricorso ad un abbinamento che adoro: cioccolato ed arance. Ho spalmato ogni strato, meno quello di copertura, con la mia gelatina di arance, leggermente scaldata al microonde, per poterla stendere meglio. Ho preparato una ganache riscaldando 100 g. di panna fresca al 50%, nella quale, fuori dal fuoco, ho sciolto con una frusta 100 g di cioccolato fondente al 70%, finemente tritato. Quando si è raffreddata, l'ho messa in frigo per un'oretta. Al momento di utilizzarla, l'ho montata con una frusta e l'ho delicatamente spalmata sullo strato di gelatina. Una volta farcite le tortine, ho montato 150 g di panna con un cucchiaio di zucchero a velo e, con un sac a poche, le ho decorate. Ho rifinito il piatto con polvere di buccia d'arancia disidratata.
Con questa ricetta partecipo all' MTC di febbraio 2013
Anch'io di mini porzione, è carinissima!!!!!
RispondiEliminabaci...
Bè, Fabiola, tanto mini non è, anche perché, essendo piuttosto "ricca", mangiarne una intera è un'impresa..
EliminaA me gli insetti - e non me ne vogliano - fanno davvero ribrezzo, anche la coccinella, per dire, la vedo "che carina, che simpatica", ma che non m'inizi a camminare sulle dita, che quelle zampette proprio non le sopporto. Idem per formiche, lombrichi ecc.. innocui si, ma bleeehhh!!
RispondiEliminaDirei che hai fatto bene a cedere alla preparazione di una torta americana perchè ti è venuta una meraviglia!!
Mariella... che bella!!! Poi siamo state telepatiche, cioccolato ed arancia sono il mio abbinamento per la seconda versione ... quella mignon.
RispondiEliminaBella la composizione, la montatura... tutto e, volendotela dire tutta... menomale che non hai trovato la cocciniglia!!!
Bacioni mito.
Nora
Nora, non è la prima volta che siamo telepatiche. Ricordi l'arancina nera?
Eliminabrava mariella!!! bellissima!
RispondiEliminaSono felice che hai visto la cosa da altri punti di vista, ai quali non avevo nemmeno pensato. Anche questa è tolleranza e anche questa è sensibilità e ancora una volta (e non poteva essere altrimenti) hai dimostrato la tua estrema intelligenza, che mette in discussione anche le proprie idee (giuste), per mettersi nei panni degli altri, o per restare nelle regole (anche se di un gioco). La sfida è anche questo e tu l'hai superata più che brillantemente, soprattutto con te stessa.
RispondiEliminaPer la torta non posso che approvare l'abbinamento, azzeccatissimo!
grandissima classe, Mariella. Dalla prima all'ultima riga. Sensibilità, impegno, competenza, tecnica e cuore: qui ci sei tutta tu, forse più che altrove.
RispondiEliminaGrazie davvero
Adoro l'abbinamento cioccolato-arancia, quindi approvo senz'altro il tuo, ma approvo ancor di più il percorso mentale che ti ha portata a voler partecipare anche a questa particolare sfida: grazie di aver scelto la tolleranza e di aver preparato questa delizia per noi!
RispondiEliminaBella anche la presentazione!
Dani