Io sono una persona pratica, una che preferisce l'informale al formale, le tovaglie di cotone a quelle di lino ricamate a mano, insomma, di base, sono la persona meno adatta ad interpretare un rito come quello dell' English afternoon tea. Persino il mio servizio da tè ha un'origine alquanto particolare. Dal momento che anche il mio matrimonio è stato assolutamente anomalo - mio marito, io e i testimoni siamo andati una mattina in Comune e, dopo, tutti e quattro al bar a far colazione - non ho ricevuto i classici regali da matrimonio, quindi, un servizio da tè, all'inizio, non lo possedevo. L'anno dopo, andammo a fare un giro della Cornovaglia e nelle camere dei B&B e delle Manor Houses dove ci fermammo a dormire, trovavamo sempre, come è uso in UK, il necessario per fare il tè: bollitore, due tazze e un assortimento di bustine di filtri. Le tazze erano quasi sempre le stesse e mi piacevano molto, per cui mi misi alla loro ricerca, pensando che, se erano così diffuse, avrei potuto facilmente acquistarle. E, invece, niente, non ci fu verso di trovarle. L'ultima sera, a Londra, presi una decisione drastica e si, lo ammetto, rubai le due tazze che erano a disposizione. Passarono altri due, tre anni e, finalmente, a Parigi, trovai le famose tazze e potei comprarne altre 4 e disporre di un servizio da tè degno di questo nome.
Quindi, alla fine, le tazze ce le avevo, le teiere (per il tè e per l'acqua) pure, non avevo scuse per non partecipare. E nemmeno le volevo cercare le scuse, visto che Valeria Caracciolo è, tra i tanti partecpanti all'MTC, una di quelle che mi è più care, perché è mia conterranea, perché la conosco personalmente e, addirittura, in un paio di occasioni, abbiamo cucinato insieme. Per non parlare di quanto, in questi anni, sia diventata sempre più brava, arrivando a vincere, con grandissimo merito, la sfida sull'affumicatura.
Dovendo scegliere due categorie di accompagnamenti per il tè, mi sono orientata su biscotti e sandwich. Ho avuto qualche esitazione nell'usare l'avocado, ma ho pensato che, con tutta la storia dell'Impero alle spalle, certi prodotti esotici sono arrivati sulle tavole inglesi molto prima che da noi, diventando parte integrante delle loro tradizioni. Jamie Oliver ci ha fatto addirittura una trasmissione sul fatto che la cucina britannica, anche quella più tradizionale, è frutto di contaminazioni. E se, poi, l'uso di questo frutto dovesse essere considerato eretico, pazienza, perché questa maionese di avocado è stata una scoperta preziosa, così buona da dare carattere anche a dei pomodori, che, in questa stagione, non sono certo il massimo.
E, per il té, mi sono recata in un delizioso negozietto, che vende solo té ed accessori per prepararlo. C'era davvero l'imbarazzo della scelta, ma, alla fine, ho preso questo, conquistata dal suo profumo.
Short Bread al limone (Roberta Cornali)
SHORTBREAD AL LIMONE
120 g di burro morbido
220 g di zucchero bianco
1 uovo
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
250 g di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaio di scorza di limone grattugiata fine
Per il ripieno:
100 g di cranberries disidratati
80 g di amarene sciroppate
1 cucchiaio di zucchero
Fare prima il ripieno: mettere i cranberries, le amarene, insieme ad un cucchiaio del loro sciroppo e lo zucchero nel mixer e tritare fino a formare una pasta non troppo fine. Versarla in una piccola casseruola, portare a bollore e cuocere per due minuti, mescolando continuamente. Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare completamente.
Per fare i biscotti, montare il burro con lo zucchero, con uno sbattitore elettrico a bassa velocità per 4 minuti.
Unire l'uovo e la vaniglia e amalgamare bene. Aggiungere la farina, il lievito e la scorza di limone.
Dividere l'impasto in due parti uguali e mettere ciascuna delle due parti tra due fogli di carta da forno. Stenderla fino a formare due rettangoli di 16x22 cm, misurandoli con un righello, per essere sicuri che siano della giusta misura e uguali tra loro. Disporli poi su di un vassoio e riporli nel congelatore per mezz'ora o fino a indurimento.
Spalmare il composto di frutta su uno dei due rettangoli e ricoprire con l'altro. Avvolgere poi con pellicola e congelare per un'altra ora.
Accendere il forno a 180 gradi, con un coltello affilato rifilare i bordi dei rettangoli. Con un coppapasta quadrato, tagliare i biscotti.
Cuocere per 10/15 minuti, o finché appena dorati.
Lasciarli raffreddare sulla teglia.
Occhi di bue maculati
200 g Farina 00
100 + 20 g + 10 Burro
Zucchero 80 g
Tuorli 2
Gelatina di albicocche 1-2 cucchiai
Cacao 2 cucchiaini
Estratto di vaniglia 1 cucchiaino
Sale 1 pizzico
Sabbiare la farina con 100 g di burro a pezzetti, il sale e lo zucchero; aggiungere i tuorli, l'estratto di vaniglia ed impastare velocemente. Dividere l'impasto in due e metterne da parte una metà. Unire all'impasto restante gli altri 20 g di burro ed un cucchiaino di cacao. Dividere ancora in due l'impasto e metterne da parte una metà. Aggiungere alla metà di impasto restante l'altro cucchiaino di cacao, i 10 g di burro ed impastare. Avvolgere i tre panetti di pasta frolla nella pellicola e tenerli in frigo per 1 ora. Trascorso questo tempo, tirarli fuori e stendere una parte di ciascun impasto col matterello; ritagliare dei dischi con un coppapasta da 4 cm. Prendere l'impasto bianco e distribuirci sopra dei "pois" dei due impasti al cioccolato; stendere col matterello e ricavare degli anelli, sempre di 4 cm. Prendere l'impasto al cioccolato scuro e distriburci sopra dei "pois" di impasto bianco e d'impasto al cioccolato chiaro; stendere col matterello e ritagliare altri anelli da 4 cm, fino ad avere tanti anelli quanti sono i dischi di pasta frolla. Cuocere a 180 gradi per circa 10 minuti. Aspettare che i biscotti si freddino completamente, quindi spalmare un velo di gelatina di albicocche (preparata come descritto qui) su ogni disco ed accoppiarlo ad un anello, assortendo i colori. Riempire il buco centrale con altra gelatina.
Tuiles all'arancia
70 ml Succo d'arancia
50 ml Grand Marnier
250 g Zucchero
200 g Granella di mandorle
100 g Burro fuso freddo
125 g Farina 00
1 Albume
Scorza grattugiata di un'arancia
Mesolare in una ciotola il succo e la scorza grattugiata di un'arancia con il liquore e lo zucchero. Unire il burro fuso, la farina, la granella di mandorle e la farina. Amalagamare bene il tutto. Rivestire di carta forno due teglie e distribuirci sopra piccole quantità d'impasto, ben distanziate tra loro. Col dorso di un cucchiaino ripetutamente inumidito in una tazzina d'acqua, allargare l'impasto, formando dei dischi sottili di circa 3-4 cm di diametro (in cottura si allargheranno). Cuocere a 190 gradi, una teglia alla volta, fino a che iniziano a dorarsi (circa 10 minuti). Appena sfornati e prima che si raffreddino, poggiare ciascun disco su un matterello (o anche sul cilindro di cartone che c'è all'interno dei rotoli di carta da cucina, rivestito di carta forno), in modo che assumano la forma a tegola. Una volta che si siano ben raffreddate, conservare in una scatola di latta ben chiusa, perchè sono altamente igroscopiche e, se lasciate all'aria, perdono la croccantezza.
Sandwich avocado e pomodoro
6 fette Pancarrè ai cereali
1/2 Avocado
25 ml Olio
1/2 Limone
2 Pomodori ramati
Sale
Levare la crosta alle fette di pancarrè e, da ogni fetta, tagliare due rettangoli di circa 8x2 cm. Sbucciare l'avocado e tagliarne a pezzi una metà; metterlo nel bicchiere del frullatore ad immersione col succo del mezzo limone ed il sale. Iniziare a frullare, aggiungendo a filo l'olio, come si fa per una maionese. Tagliare il pomodoro a fette e, da ogni fetta, ritagliare dei rettangoli della stessa dimensione di quelli di pan carrè. Spalmare la maionese di avocado su metà delle fettine di pane, disporci sopra i rettangoli di pomodoro e chiudere con le fettine di pane rimanenti.
Sarai poco formale e più pratica, ma non mi perderei il tuo tè per nulla al mondo!
RispondiEliminaNo dai!! Anche noi ci siamo sposati da soli con i testimoni e poi siamo tornati a casa e abbiamo buttato la pasta perché non era a colazione come te ma siamo lì!! E questo tea time è molto invitante!!
RispondiEliminaMa bello tutto!
RispondiEliminaFantastica.... gli occhi di bue maculati poi... meraviglioso anche il tuo matrimonio, sto cercando di convincere il mio compagno a fare la stessa cosa ��
RispondiEliminaGolosissimo!
RispondiEliminaAnche io sono piuttosto informale e non amo pizzi, merletti e porcellane, ma non posso resistere alla vista di pasticcini, iscotti e dolcetti. E da quando vivo qui ho imparato anche a bere il té.
RispondiEliminaLe poche tazze che ho le ho comprate nei charity shop (é lí che dovevi cercarle le tazze) e mi piacciono tutte diverse.
Adoro comunque la tua tavola con le tazze trafugate a Londra, e adoro soprattutto i tuoi biscotti occhio di bue maculati. Ho letto piú volte la spiegazione ma non ho capito bene come li hai realizzati. Mi sa che mi tocco venire a fare un'altra incursione nella tua cucina.
Belli anche i tuoi tuilles all'arancia. Peccato solo per gli shortbreads, che in realta non lo sono. La ricetta degli shortbread prevede una parte di zucchero, due di burro e tre di farina e non ci va né l'uovo né il lievito. SOno sicura comunque che come biscotti al burro sono deliziosi perche ho la fortuna di conosocere la tua cucina.
Non troppo fuori tema come temevi i tuoi sandwiches, gli inglesi fanno largo uso di avocadi e a me piace molto in abbinamento con il pomodoro.
Grazie mille per la tua proposta.
Quindi, se non li avessi chiamati short bread (eppure la fonte era affidabile...), sarebbero stati ok?
Eliminamariella come sempre impeccabile, mi piacciono le tue preparazioni!
RispondiEliminaun abbraccio.