Sono andata in Sardegna, per la prima volta, nel 1977, ci sono tornata nel 1983 e, da allora, a parte qualche estate intorno al volgere del millennio, ho passato tutte le mie vacanze estive lì.
Tuttavia, quei luoghi hanno sempre rappresentato per me molto di più di un posto dove trascorrere l'estate. La Sardegna è stata ed è il posto dove la mia famiglia, geograficamente sparpagliata, si riunisce, il posto dove le mie sorelle ed io abbiamo imparato a costruire un rapporto adulto e dove i nostri figli sono diventati amici, oltre che cugini.
E il simbolo di tutto ciò è questo tavolo, che io sono solita dire rappresenta i Lari ed i Penati della nostra famiglia.
Come si può vedere, un tavolo enorme, sopravvissuto alle vicissitudini e ai cambiamenti della casa. Un tavolo che testimonia l'amore per la convivialità e l'accoglienza che caratterizza la mia famiglia. Perché, per quanto numerosi si possa essere noi, c'è sempre posto anche per gli amici. E continuiamo ad essere così, anche adesso che, con gli anni che passano e gli acciacchi che sopraggiungono, la gestione di tutto ciò diventa sempre più faticosa. Ma, quando c'è amore, le energie si trovano.
Con queste premesse, quando Eleonora e Michael, i vincitori in tandem dello scorso MTC, hanno proposto non una ricetta, ma un ingrediente - il miele - il mio pensiero è andato subito alla Sardegna, sia perché il miele è un prodotto caratteristico dell'isola, specie quello di corbezzolo, sia perché il miele è molto presente nella pasticceria dell'isola. La pasticceria sarda è austera e barocca, allo stesso tempo. Austera, perché rappresentata da dolcetti (amaretti, gueffus, sospiri), che hanno, per lo più, ingredienti semplici, come frutta secca, saba e, appunto, miele, piuttosto che da torte grondanti crema e panna. Barocca, perché questi dolcetti sono spesso mirabilmente decorati con la glassa, richiamando i lavori in filigrana dell'oreficeria tradizionale sarda.
Tra i dolci sardi, nei quali il miele è un ingrediente fondamentale (seadas, origliettas), ho scelto di fare le aranzadas, perché sono i dolci che vengono offerti durante festeggiamenti di matrimoni e battesimi, cioè due momenti finora fondanti di una famiglia. E che mi auguro possano diventarlo per "tutte" le famiglie...
Per la ricetta salata, ho mantenuto il doppio filo conduttore arancia-miele, creando un ponte ideale tra Sardegna e Sicilia.
ARANZADAS (x circa 10 pz)
Scorza d'arancia 70 g
Miele d'arancio 50 g
Granella di mandorle 30 g
E' fondamentale disporre, per questa ricetta, di arance non trattate e dalla buccia spessa. Lavare accuratamente le arance, sbucciarle e, con un coltellino affilato, rimuovere tutta l' albedine (la parte bianca) dalle scorze. Tagliare le scorze a filettini e, se sono troppo lunghi, a metà. Mettere i filetti a bagno nell'acqua per un'oretta. Far bollire dell'acqua in un pentolino, versarvi le bucce e farle cuocere per circa un minuto; scolarle e ripetere l'operazione con altra acqua bollente. In un altro pentolino, versare il miele e le bucce e cuocerle a fuoco lento, girando continuamente, fino a che le bucce d'arancia avranno assorbito il miele, diventando traslucide e morbide. Poco prima di spegnere il fuoco, aggiungere le mandorle. Tradizionalmente, si usano le mandorle in filetti, ma, non avendole trovate da nessuna parte, ho usato la granella. Distribuire nei pirottini.
INSALATA DI FINOCCHI, ARANCIA, BOTTARGA E MIELE
Finocchi 1
Arancia 1
Bottarga di muggine q.b.
Miele d'arancia 1 cucchiaino da tè
Olio evo
Sale
Pelare a vivo gli spicchi d'arancia e aggiungerli al finocchio tagliato a fettine e condito con sale ed olio. Grattugiare la bottarga sull'insalata e completare con il miele.
Mi piace l'atmosfera del tuo post. Mi piace la gioia di riunire la famiglia (in questo ci somigliamo un poco anche se la mia è composta di meno elementi!) l'atmosfera di vacanza che diventa *di casa*. Sappi che ti invidio quel tavolo enorme (se non vedo male è coperto di maioliche?) dove consumare pasti e segreti.
RispondiEliminaDi queste due ricette sceglierei sicuramente la prima, quella dolce, perché la bottarga non è molto nelle mie corde.
Bravissima come sempre.
Un abbraccio
Nora
Bellissimo il tavolo della vostra casa in Sardegna, che già ho ammirato in altre foto...e stupende entrambe le ricette, ma devo dirti che quella delle aranzadas mi ha preso il cuore..veramente ...baci
RispondiEliminaAspettavo che scendesse in campo la Sardegna.
RispondiEliminaMi sembrava impossibile che le divine seadas, trizzas, origliette non regalassero a tutti una lezione di classe senza pari e senza fine.
Quel tavolo è fantastico.
Pieno di gente deve essere proprio una poesia:))
che meraviglia mariella! non so da che parte cominciare!
RispondiEliminala casa della quale si evince un'atmosfera magica, davvero da nido di famiglia, e capisco perfettamente quello che scrivi, perché anche per me esisteva un luogo così, ma poi è stato venduto, e con la vendita di quella casa tutto è cambiato, nella famiglia...
per le proposte, l'insalata di arance finocchi e miele mi risuona moltissimo, ci avevo girato intorno anch'io che alla fine ho deviato ma non di così tanto.
per le aranzadas mi ispirano moltissimo, adoro le scorze d'arancia e penso che proverò a farle se trovo ancora qualche arancia come si deve.
complimenti!
mariella, tu sei certo in prima fila fra quelli che secondo me dovrebbero vincere un MTC al più presto, per la tua competenza, per la creatività e la soliditàà delle tue proposte, e, non ultimo, per la costanza con cui partecipi.
BRAVA!!!
Grazie, Gaia, mi fai arrossire. E arrossisco doppiamente, perché mi hai ricordato che non ho inserito il tag gluten free. Corro a rimediare.
RispondiEliminaQuesto commento vale per due, visto che ancora non sono stato venduto o regalato e siamo qui insieme a guardarci le ricette. Persolamente sono molto colpito da quello che scrivi sulla famiglia, sul tavolo, sulla convivialità, perché dopo tanti anni sto riscoprendo tutto questo grazie alla mia qui presente co-giudice, suo marito e figli. E tutti e due, qui, appoggiamo infinitamente quel "tutte" le famiglie.
RispondiEliminaE veniamo al dunque. Ovviamente un dolce solo miele e solo frutta non può che piacermi, immagino quelle belle scorze, il miele d'arancia chiama arancia e il croccante delle mandorle tutto in un boccone. Ma quello che mi piace di più è l'insalata, i finocchi con l'arancia, coppia indiscutibile, con il miele di fiori d'arancio è tutto da scoprire.
Ci piace :)
Grazie
Grande, anche io quando ho letto miele ho pensato alla Sardegna, ma non avendo "la cultura e le origini" non mi sono voluta spingere oltre...
RispondiEliminaTu invece hai realizzato una ricetta tanto semplice quanto tradizionale e perfetta..
PS: quel tavolo, ma anche quella veranda sono splendidi!! Mi ricordano le vacanze in quei luoghi magnifici!
che bello quel tavolo, come mi ci siederei volentieri :-) e chissà cosa doveva essere la Sardegna ne 1977 prima dell'esplosione turistica vera e propria!!
RispondiEliminaMi piacciono le tue proposte, ma sai che mi sarei aspettata anche le scorze d'arancia nell'insalata di finocchi? mi piace molto questa combinazione con la bottarga, la proverò sicuramente.
Che spettacolo Mariella, quel tavolo, quella sala da pranzo, sono una meraviglia! Non ti dico cosa darei per avere un angolino di paradiso così, nel quale ritrovarmi con la famiglia, in un'atmosfera ideale per cucinare e stare insieme. Belle anche le tue proposte, tra Sardegna e Sicilia, con profumi e sapori molto netti e piacevoli. Più di tutto mi piace l'abbinamento con la bottarga nell'insalata di finocchi! Da provare!
RispondiEliminaUno spaccato di vita vera, che ti conferma la persona squisita e sensibile che abbiamo imparato a conoscere in questi anni. E due ricette che non sono da meno visto che parlano di una terra che hanel miele uno dei simboli più vividi di quella labioriosità silenziosa e tenace che contraddistingue il suo popolo. Vivrei di aranzadas e non ti dico la nostalgia, al solo vederle qui. Ma anche l'insalata, ha una forza prorompente, nell'ancoraggio al territorio e nella personalità degli abbinamenti di sapori.Bravissima!
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