giovedì 15 gennaio 2015

Non è campanilismo


Mia sorella mi ha segnalato questo contest, che richiedeva di realizzare " Il piatto più tricolore del web, quello che rappresenta al meglio l’Italia in cucina. Un sapore che ci ricorda l’infanzia, un piatto che rappresenta la storia della nostra terra e delle nostre origini o il mix perfetto di ingredienti capaci di raccontare lo stile e il gusto italiano nel mondo"
Immediatamente, il neurone si è messo in moto e,  inevitabilmente, si è diretto a sud. Ma cosa ci posso fare se i due cibi italiani più universalmente conosciuti al mondo sono la pasta e la pizza? Cosa ci rappresenta di più di queste due preparazioni? 
Quindi, ho deciso che sarebbe stato un piatto di pasta. Per il condimento, ho pensato alla puttanesca, un sugo povero, ma realizzato con ingredienti del territorio, di grande qualità e rappresentativi di quella dieta mediterranea, che è un altro grande vanto della nostra gastronomia. La nota un po' diversa è la presentazione. Poiché, come cantava un Grande che ci ha da poco lasciati, Napoli "'a sape tutto 'o munno" e tutto il mondo ha negli occhi la "cartolina" del golfo sovrastato dal Vesuvio, ho creato un "vulcano", con una "colata" di pomodoro, infuocato come la lava.

Il Vesuvio

Bucatini di Gragnano IGP            200 g
Pomodorini del "piennolo"          10
Passata di pomodoro                    200 g
Olive di Gaeta                              60 g  
Capperi                                         1 cucchiaio
Alici di Menaica                          3 filetti
Pane raffermo                              100 g
Aglio                                            1 spicchio
Origano
Nero di seppia
Olio evo beneventano                 60 ml
Sale

In una padella, rosolare l'aglio in due cucchiai d'olio; aggiungervi le alici e, quando saranno disfatte, i pomodorini, le olive snocciolate, i capperi dissalati ed un pizzicone di origano. Salare poco e cuocere, fino a che il sugo apparirà così
               



Lessare i bucatini molto, molto al dente e scolarli, meno 2-3 forchettate che dovranno cuocere un po' di più, altrimenti non saranno abbastanza morbidi da poterli avvolgere. Condire i bucatini al dente con il sugo e tenerli da parte. Scolare anche i bucatini che avranno cotto un paio di minuti in più, raffreddarli e irrorarli con un filo d'olio. Ungere tre stampini a cupola, da 12 cm di diametro e, con un po' di pazienza, rivestirli con in bucatini "in bianco", nel modo mostrato dalla foto.



Una volta rivestiti gli stampi, riempirli con i bucatini conditi col sugo e chiudere con altri bucatini arrotolati.



Per simulare la terra lavica, quella terra così fertile, che ha meritato alla mia regione il nome di Campania felix, tostare il pane raffermo e metterlo nel mixer insieme al nero di seppia. Spolverizzare con questa panatura la sommità degli stampi, irrorarli con filo d'olio e mettere in forno, a 180 gradi, per 15 minuti.


Con mezzo cucchiaio d'olio e la passata, preparare una salsa.
Sformare la pasta, pennellare con un po' d'olio gli sformati e spolverizzarli con la panatura al nero di seppia. Versare su ogni sformato una "colata" di sugo.


2 commenti:

  1. Più Italiano di così!!!!!
    Vesuvio e lava, il tuo mondo, la bellezza e la bontà della tua terra.
    Bravissima!
    Nora

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