lunedì 30 novembre 2020

Biscotti pacchetto regalo

 Questo secondo confinamento in casa non lo sto prendendo bene. Non mi manca particolarmente andare in giro, ma non poter stare con i miei affetti, senza sapere quando sarà possibile riabbracciarci, mi sta pesando tantissimo. E - non pensavo che l'avrei mai detto - mi manca la palestra, mi sembra che le articolazioni si stiano arrugginendo.

E, allora, per contrastare la noia e la tristezza, bisogna trovare il modo di tenere impegnate le mani e la testa. Quando ho visto questi biscotti su Pinterest, me ne sono subito innamorata e così, armatami di matterello con gli spessori, righello e tanta pazienza, mi sono lanciata. Forse non sono perfettissimi, ma sono comunque soddisfatta e ho passato una bella mattinata.

Biscotti pacchetto regalo (x 15)

Per la frolla bianca

Farina debole                         250 g

Burro                                     125 g

Zucchero a velo                     100 g

Tuorli                                      35 g

Albume                                  5 g

Albume per assemblare

Sale                                        1 pizzico

Sabbiare la farina con il burro e lo zucchero, in modo da ottenere del briciolame. Aggiungere i tuorli, l'albume e il sale e lavorare brevemente, quel tanto che basta a compattare il tutto

Per la frolla al cacao

Prendere metà della frolla bianca, aggiungere 1 cucchiaio di zucchero e 30 g di cacao e impastare.

Formare due panetti schiacciati con le frolle, avvolgerli nella pellicola e  tenerli in frigo per un'ora.

Trascorso questo tempo, tirarli fuori e stendere la frolla bianca ad uno spessore di 1 cm. Ritagliare 4 strisce larghe 1,5 cm.

Stendere la frolla al cacao ad uno spessore di mezzo cm e ritagliare  due strisce larghe 1 cm e una striscia larga 3,5 cm.

Pennellare con un po' di albume un lato di ciascuna striscia di frolla bianca e posizionare in mezzo una striscia di frolla al cacao, girandola in modo che il lato spesso mezzo cm costituisca la base. Premere leggermente sui lati, per fare in modo che le strisce aderiscano bene tra loro.



Pennellare con un po' di albume una delle strisce tricolori così ottenute e poggiarci sopra la striscia di frolla al cacao larga 3,5 cm. Pennellare anche quest'ultima con l'albume e poggiarci sopra l'altra striscia tricolore. Premere leggermente per fare aderire. Mettere in freezer per mezz'ora. Nel frattempo, con la frolla bianca avanzata, formare delle palline e, con la frolla al cacao, ritagliare dei quadratini e tagliarli in diagonale.
Togliere dal freezer il blocco di frolla e, servendosi di un coltello moto affilato, tagliare i pacchetti dello spessore di mezzo cm. Aiutandosi con un po' di albume per incollare, formare i fiocchetti su ogni pacchetto. Infornare a 180° per una dozzina di minuti.




venerdì 27 novembre 2020

I miei kipferli per il Club del 27

In un momento in cui l'isolamento e il distanziamento sono diventati una necessità, a salvaguardia della nostra salute, il Club del 27 cerca di unire le food blogger che ne fanno parte in un abbraccio ideale, rappresentato da uno scambio di biscotti. In alcuni casi, lo scambio è stato reale, in altri, semplicemente virtuale. Io rientro nell'ultima categoria, in quanto, essendo in zona rossa, ho ritenuto più prudente evitare l'ufficio postale. Me ne rammarico, ma penso di aver fatto la cosa giusta. La destinataria del mio cookies swap virtuale è Elena Arrigoni, una blogger che ho sempre apprezzato, non solo per la sua abilità in cucina, ma anche per il suo estremo garbo, dote che, in questo web sempre più litigioso, appare sempre di più come una merce rara.

Quindi, cara Elena, ti invio col pensiero i Vanilla Kipferl, preparati con la ricetta di Francesca Geloso, che li aveva preparati per il Calendario del cibo italiano, accompagnati da una letterina di auguri.

Edit: io ho "ricevuto" gli Stollen Marzipan Shortbread di Biagio D'Angelo

Vanilla Kipferl

250 g di farina

80 g di zucchero

2 tuorli

1 baccello di vaniglia

1 pizzico di sale

150 g di mandorle (macinate e ridotte in farina)

150 g di burro

Zucchero a velo

Preparazione:

 Ho messo la farina in una ciotola, ho aggiunto zucchero, tuorlo, burro, mandorle macinate e sale. Ho inciso un baccello di vaniglia e ne ho estratto la parte interna che poi ho aggiunto agli altri ingredienti. Ho impastato il tutto il tempo necessario ad ottenere una pasta liscia.

Ho fatto riposare l’impasto in un luogo fresco per un'oretta più o meno e successivamente ho formato delle palline con l’impasto e fatti dei bastoncini di circa 5 cm che poi ho piegato a forma di spicchio luna. Ho distribuito i biscotti sulla leccarda del forno e fatto cuocere per circa 10 minuti a 180°.

Una volta pronti ho spolverizzato i biscotti con abbondante zucchero a velo.




mercoledì 22 luglio 2020

Pollo alle arachidi con riso rosso

Ed eccoci alla seconda, temutissima fase di questo MTC-taste the world: la prova creativa. Temutissima, perché il rischio di andare fuori tema o di mancare di rispetto ad una tradizione consolidata era alto, per cui già essere riuscita ad evitare queste due insidie, sarebbe, per me, un bel risultato.
Ragionando sulle materie prime che sono andate avanti e indietro tra Africa e America, il pensiero è andato subito alle arachidi e lì si è fissato. Sapevo per certo che le arachidi sono impiegate nella cucina africana, ma non ero sicurissima sul loro abbinamento col pomodoro. Come ho detto, però, ormai mi ero fissata ed ho deciso di rischiare, pur sapendo che, in caso di errore, non avrei avuto il tempo per un'altra prova. Per fortuna, invece, la cosa ha funzionato: le arachidi, in definitiva, non si sentivano tantissimo, giusto un sapore di fondo (avrei dovuto osare di più?...), ma, in compenso, hanno regalato una piacevolissima cremosità alla salsa. E che Ale mi perdoni, vista la sua allergia verso queste Leguminose!

Pollo alle arachidi e riso rosso

2                                                 Sovracosce di pollo
1                                                 Cipolla media
2                                                 Spicchi di aglio
1/2 barattolo                               Pomodori pelati a dadini
5 cm                                           Radice di zenzero
                                                   Peperoncino
1 cucchiaino                               Paprika affumicata
2 cucchiai                                   Pasta di arachidi
200 g                                          Riso Basmati
40 g                                            Burro
                                                   Timo
q.b.                                             Sale

Rosolare nel wok (o in una padella a bordi alti) le sovracosce di pollo, in modo che siano ben dorate da tutti i lati, quindi metterle da parte. Fare sciogliere 20 g di burro e unire la cipolla  e l'aglio tritati, il peperoncino (quantità secondo i propri gusti e secondo la piccantezza del peperoncino a disposizione) e lo zenzero grattugiato. Quando la cipolla apparirà quasi sfatta, unire i pomodori, la paprika, le foglie di qualche rametto di timo e la pasta di arachidi, sciolta con un po' d'acqua (la pasta di arachidi si ottiene frullando a lungo le arachidi pelate, ma, volendo, si può usare anche il burro di arachidi confezionato). Rimettere nel wok il pollo e completare la cottura. Prelevare 200 ml della salsa che si sarà formata, aggiungerci 200 ml di acqua, versarli in un'altra pentola e portarli a bollore.
Sciacquare il riso sotto acqua corrente fredda, finché l'acqua non diventa trasparente. In una casseruola, sciogliere i rimanenti 20 g di burro e tostarvi il riso; aggiungere la salsa diluita bollente, dare una mescolata, coprire con un coperchio e proseguire la cottura a fiamma bassa per circa 18 minuti. Trascorso questo tempo, spegnere il fuoco, mettere uno strofinaccio pulito tra pentola e coperchio e attendere 5 minuti, dopodiché, sgranare il riso con una forchetta, unirlo al pollo e servire.




                           

mercoledì 15 luglio 2020

Red rice



Come sapete, l'MTC è tornato, prima un po' in sordina con l'MTC-smart, adesso con un progetto di ampio respiro, che innalza, non di poco, l'asticella. Se, finora, MTC aveva significato imparare nuove tecniche e sperimentarne tutte le potenzialità, in questa nuova fase ci concentreremo sugli aspetti più culturali legati al cibo. E lo faremo esplorando le tradizioni culinarie delle minoranze etniche, la cui identità, come sempre accade, è fortemente legata al cibo.
Pariamo da una comunità di cui, confesso, ignoravo l'esistenza: i Gullah-Geechee. Si tratta di una comunità di discendenti degli schiavi africani, che furono portati negli Stati Uniti al preciso scopo di coltivare il riso, nelle zone paludose del North Carolina e della Georgia. Grazie alla condizione di semi-isolamento in cui vissero, hanno mantenuto un forte legame con la loro terra di origine, che si manifesta sia nelle tradizioni culinarie che nella lingua, che, tuttora, rimane molto simile alle lingue parlate nell'Africa Occidentale. Ma, se volete approfondire la questione, tutto questo viene ottimamente spiegato da Alessandra nel video che trovate qui.
La sfida si articolerà in due fasi: nella prima, si riproduce il piatto identitario per eccellenza della comunità che stiamo studiando, mentre, nella seconda, proviamo a cucinare un piatto che sia ispirato a quella cultura.
Per i Gullah-Geechee, partiamo rifacendo il red rice, il riso rosso, piatto nel quale si incontrano il riso portato dall'Africa e il pomodoro americano. Prima di farlo, pensavo che, alla fine, fosse un semplice riso al pomodoro e, invece, sono rimasta piacevolmente colpita dalla sua peculiarità.

INGREDIENTI
3 fette di bacon a cubetti o 3 cucchiai di burro 
½ tazza di cipolla tritata (mezza cipolla) 
1 spicchio d’aglio tritato 
1 tazza di riso a grano lungo (225 g) (per me, Basmati)
 180 g di passata di pomodoro 
1 cucchiaino di zucchero (facoltativo)
1 cucchiaino di sale 
½ cucchiaino di pepe nero
1 foglia di alloro 
2 tazze di brodo di pollo o acqua (470 ml)
Coriandolo o prezzemolo per decorare

PREPARAZIONE

1. Se usate il bacon, fatelo cuocere a fiamma media, in una larga casseruola, fino a quando i cubetti sono croccanti e il bacon ha rilasciato il suo grasso (6-8 minuti). Scolate il bacon e tenetelo da parte. Se usate il burro, fatelo fondere, sempre in un’ampia casseruola. (Io ho usato pancetta affumicata, che, però, ha rilasciato poco grasso, per cui  ho aggiunto anche una noce di burro)

2. Aggiungete la cipolla e fatela cuocere nel grasso, fino a quando sarà traslucida (2-3 minuti). Aggiungete l’aglio e proseguite la cottura per un minuto circa. Unite poi il riso e cuocetelo, mescolando, fino a quando i chicchi perderanno la loro trasparenza. Unite quindi tutti gli altri ingredienti e portate a bollore, a fiamma alta.

3. Abbassate la fiamma, mettete il coperchio e proseguite la cottura per 20-25 minuti, mescolando di tanto in tanto. (Controllate la cottura, perché il mio riso ci ha impiegato meno tempo, credo 15 minuti). Quando il riso è cotto, spegnete il fuoco e fate riposare per 5 minuti, sempre coperto. Dopodiché, eliminate la foglia di alloro e sgranate il riso con una forchetta, prima di rovesciarlo nel piatto da portata.

4. Regolate di sale e pepe e , se avete usato il bacon, guarnitelo con i cubetti tenuti da parte




lunedì 29 giugno 2020

I miei ghiaccioli per il Club del 27

Questo mese il Club del 27 ci propone un fresco must dell'estate: i ghiaccioli. E ce n'è davvero per tutti i gusti. Vi consiglio di andare a vedere la bellissima carrellata sul sito
Io, che amo i frutti tropicali, ho scelto di fare quelli al mango. Ero certa di avere i bastoncini di legno, ma non sono riuscita a trovare dove li avessi inguattati. Non che abbia cercato approfonditamente, perché, essendo in partenza per andare a riabbracciare, dopo 4 mesi, la mia nipotina, non avevo molto tempo, per cui ho colto al volo un suggerimento che consigliava di usare dei cucchiaini.

Ghiaccioli al mango

330 ml                              Mango pelato e frullato
55 g                                  Zucchero a velo
375 g                                Yogurt greco
1 cucchiaino                     Pasta di vaniglia

Mescolare il mango, 1 cucchiaio di zucchero e 2 cucchiai di yogurt. In un'altra ciotola, mescolare il resto dello zucchero, lo yogurt e la pasta di vaniglia. Prendere 8 bicchierini di carta da 125 ml e dividervi la crema al mango. Riempire i bicchierini con lo yogurt. Mescolare un po' con uno spiedino. Mettere in freezer.  Dopo un'ora, inserire gli stecchi. Lasciare ancora in freezer, per almeno 6 ore.


domenica 24 maggio 2020

Confesso che ho copiato

Solitamente, quando realizzo un piatto per l' MTC, cerco di metterci almeno un pizzico di originalità, una mezza idea che sia mia. Stavolta, però, mentre m' informavo in rete sulla cottura sotto vuoto dei moscardini, mi sono imbattuta in questa ricetta di Claudio Sadler. Leggerla e innamorarmene è stata questione di un attimo. Ero talmente sicura che sarebbe stato un piatto buonissimo che dovevo assolutamente provare a riprodurlo per l'edizione maggiolina dell' MTC-smart, anche se avrebbe significato copiare. 
Il punto è che non sono nemmeno brava a copiare... Non so per quale motivo, leggendo la ricetta, mi ero convinta che, per favette, s'intendessero le fave fresche, nonostante, tra gli ingredienti, sia specificato fave secche. Quando me ne sono accorta era ormai troppo tardi. Non avendo assaggiato l'originale, non ho termini di paragone, ma direi che le fave fresche ci stavano comunque molto bene.
Come che sia, questo è un piatto da urlo! E non essendo una mia ricetta, posso ben dirlo, senza peccare di scarsa modestia.
Nel tempo intercorso dalla realizzazione del maiale con salsa alle prugne, mi sono procurata un roner (ahimè, quando si tratta di acquisti di caccavelle, sono peggio di Carrie Bradshaw, davanti al negozio di Manolo Blahnik!), per cui, stavolta, non mi è toccato guatare ansiosamente i miei moscardini che cuocevano, controllando compulsivamente la temperatura. Direi che l'acquisto è valso decisamente la spesa, perché i molluschi erano di una tenerezza incredibile.
Dal momento che la mia macchina per il sottovuoto non è del tipo a campana, non ho potuto utilizzarla in questa preparazione, che richiede, insieme ai moscardini, l'inserimento di liquidi nel sacchetto. Ma niente paura! Greta ci ha insegnato come fare, utilizzando dei semplici sacchetti zip-lock.

Moscardini in oliocottura al vino rosso con crema di avocado, purè di favette e croccante alle olive nere 

Per il croccante alle olive nere

100 g                                       Riso Ribe
1/2                                           Scalogno 
300 ml                                     Acqua
1 cucchiaino                            Paté di olive nere

Portare ad ebollizione l'acqua con lo scalogno, versarvi il riso e stracuocerlo per 25 minuti. Scolarlo, salare, unire il paté di olive e frullare il tutto. Con l'aiuto del mattarello, stendere in uno strato molto sottile la crema così ottenuta tra due tappetini di silpat; infornare a 100 Cº gradi  per un'ora e mezza.    

Per la purea di favette

200 g                                        Fave fresch
1 spicchio                                 Aglio
10 foglie                                   Rucola
1 cucchiaino                            Olio evo
                                                Peperoncino
q.b.                                          Sale

Lessare le fave in acqua salata, aggiungendo, negli ultimi minuti, la rucola. Una volta cotte, sbucciarle e frullarle con l'aglio, il peperoncino e l'olio. Tenere in caldo.

Per la crema di avocado

1                                             Avocado
1/2                                          Limone
q.b                                          Sale

Sbucciare l'avocado, schiacciarlo con la forchetta e condirlo col succo di limone e col sale (ho preferito non frullarlo, perché mi piaceva che avesse una consistenza diversa, rispetto alla purea di fave)
               

Per i moscardini
500 g                                       Moscardini
200 ml                                     Olio evo
80 ml                                       Vino rosso
1 spicchio                                Aglio a lamelle
q.b                                           Sale

Per la salsa al vino rosso

1 cucchiaino                            Maizena
1 cucchiaio                              Aceto balsamico                           

Preparare il bagno termostatico, settando il roner a 65 Cº. Mettere tutti gli ingredienti in un sacchetto. Poi, come dice Greta,  "Una volta riempito il sacchetto chiudere quasi tutta la cerniera lasciando solo un angolo aperto e immergere in acqua la busta poco per volta fino ad arrivare quasi al bordo superiore, vedrete che l’aria uscirà tutta. Chiudere velocemente l’angolo aperto e tenere da parte." Poggiare di traverso sul bagno termostatico una cucchiarella di legno e appendervi, con l'aiuto di due mollette, la busta coi moscardini, avendo cura che gli stessi risultino completamente immersi nell'acqua calda. Cuocere per 25 minuti .  
Una volta cotti, filtrare il liquido e versarne una metà in un pentolino, unire il cucchiaino di Maizena, il cucchiaio di aceto balsamico e far restringere sul fuoco. Scaldare una padella a fuoco vivo e rosolarvi velocemente i moscardini.

Assemblaggio del piatto

Mettere sul fondo del piatto un po' di purea di fave e un po' di crema di avocado; poggiarvi sopra i moscardini, irrorare con un po' di salsa al vino rosso e decorare con le scaglie di croccante alle olive e qualche foglia di rucola.

                                  

giovedì 21 maggio 2020

Meglio tardi che mai

Il foglietto, strappato ad una rivista (Casaviva?), che riportava questa ricetta girava nella mia cucina da una decina d' anni. Mi ripromettevo sempre di provarla, ma non mi decidevo mai. Certo, lo scarso entusiasmo di mio marito nei confronti del cous cous non ha aiutato. Ieri, però, il foglietto mi è ricapitato tra le mani, un'occhiata al frigo e - incredibilmente - avevo tutto il necessario, si, persino il lime! A dire il vero, non avevo la ricotta, ma la robiola mi è sembrata un ottimo sostituto. E così, stamattina, mi sono messa all'opera. Ho dimezzato le dosi e questo, che nasce come antipasto o accompagnamento per un aperitivo, è stato il mio pranzo. Peccato non averle fatte prima, perché sono davvero sfiziose!

Polpettine di cous cous (x  circa 12 polpette)

50 g                           Cous cous
300 ml                       Brodo vegetale
1/2                             Porro
130 g                         Ricotta (o robiola)
1                                Uovo
1 cucchiaio                Capperi dissalati
2 cucchiaini               Patè di olive nere (o verdi)
1/2                             Limone
2                                Lime
2 cucchiai                  Olio evo
Sale 
Pepe

Mettere il cus cus in una ciotola, versarci il brodo caldo, coprire e lasciar gonfiare per una decina di minuti. Nel frattempo, tritare il mezzo porro e farlo rosolare in un po' d'olio. Unire al cus cus la ricotta, il porro, il patè di olive, i capperi tritati, l'uovo leggermente sbattuto, la buccia grattugiata di mezzo limone e mezzo lime (non omettetele, perché sono loro che danno quello sprint alla preparazione). Salare, pepare e amalgamare bene il tutto. Mettere in frigo per mezz'ora. Trascorso questo tempo, formare con l'impasto delle polpette schiacciate e rosolarle nell'olio. Tagliare a strisce la parte verde del porro e sbollentarle per un minuto. Servire le polpette con una fettina di lime e chiuse "a pacchetto" con le strisce di porro 


mercoledì 13 maggio 2020

La cottura sous vide

Stavolta, non c'è stato bisogno di tormentarmi per decidere cosa preparare per questo nuovo appuntamento dell' MTC-smart, perché io questo filetto di maiale avevo intenzione di prepararlo già da prima, tant'è che avevo tutti gli ingredienti in casa. Mi è bastato cucinarlo sottovuoto, anziché in maniera tradizionale, come richiesto appunto dall' MTC. Purtroppo, non ho il roner, benché sia stata più volte sul punto di acquistarlo, fermandomi sempre di fronte alla domanda: ne hai veramente bisogno? E così mi sono arrangiata con le attrezzature che avevo e che, comunque, non erano da poco: macchina per il sottovuoto, slow cooker e termometro. Utilissima, per stabilire temperatura e tempi di cottura, è stata questa tabella.
Risultato: il filetto era un burro e la salsa un bellissimo ed equilibrato mix dolce, speziato e con quella punta di aspro data dalla melassa di melograno (felicissima di aver avuto, all'ultimo momento, l'ispirazione di aggiungercela ).
Ci credete se vi dico che, persino stavolta, mio marito mi ha chiesto di usare la salsa avanzata per condirci delle mezze maniche? Non ce la posso fare...


Filetto di maiale con salsa alle prugne

500 g                                 Filetto di maiale
1/2                                     Porro
10                                      Prugne secche denocciolate
1                                        Arancia
1 cucchiaino                      Melassa di melograno
1/2 bicchiere                     Vino rosso
1 cucchiaio                        Olio evo
                                          Pepe nero in grani
                                          Anice stellato
1/2                                     Stecca di cannella
                                          Chiodi di garofano
                                          Macis
                                          Zenzero
La sera prima, mettere in un sacchetto per sottovuoto la carne con le spezie, lo zenzero pelato e tagliato a fettine e la buccia grattugiata dell'arancia (col batticarne, rompere grossolanamente i grani di pepe). Fare il sottovuoto e sigillare. tenere in frigo per tutta la notte ed il mattino successivo. Verso le 16, riempire la slow cooker di acqua e accenderla su high. Dopo un'ora e mezza, controllare la temperatura e abbassarla su low. Quando l'acqua è arrivata a 56 Cº, immergere il sacchetto con la carne e cuocerla per 1 ora e mezza. Controllare, di tanto in tanto, la temperatura.
Tritare il porro e farlo rosolare con l'olio; sfumare con metà del vino. Unire le prugne tritate e la melassa di melograno. Aggiungere il resto del vino e cuocere per una decina di minuti. Frullare col minipimer.  Quando la carne sarà cotta, aprire il sacchetto, filtrare il liquido che si sarà formato e aggiungerlo alla salsa, facendola restringere a fuoco vivace. Nel frattempo, versare un filo d'olio in una padella e far velocemente dorare da tutti i lati la carne. Tagliare la carne in fette di 2-3 cm di spessore e servire con la salsa.




giovedì 7 maggio 2020

Riso dorato

Ho visto Shoreh Nour Mansouri preparare questo riso in tv sul canale del Gambero Rosso quasi 10 anni fa e, benché mi fosse sembrato subito molto interessante, è finito, come spesso accade, nel cimitero delle buone intenzioni. Poi, due anni fa, mia figlia ha fatto un bellissimo viaggio in Iran e mi ha raccontato di averlo mangiato spesso e di averlo molto gradito. Prima di venire a Napoli, lo scorso febbraio, mi ha detto: Mamma, me lo fai?  Potevo mai dire di no? E così, mi sono comprata una pentola antiaderente e ho fatto una prova. Un mezzo disastro... Perché, non solo il riso non si è staccato bene, ma è anche venuto troppo cotto (forse il riso che usano in Iran ha tempi di cottura più lunghi di quello che troviamo qui?...). 



Pur essendo rimasta piuttosto male per il mezzo fiasco, quando mia figlia è arrivata, ci ho comunque riprovato, riducendo i tempi di cottura del riso. Tuttavia, ci credevo così poco, che non ho scelto, per sformarlo, un piatto cromaticamente adeguato, quindi la foto è un po' un pugno in un occhio. E non ho messo le patate, perché mi sono accorta troppo tardi di averle finite...
La ricetta è quella di Shoreh, modificata con i miei tempi.

Riso Tadig

250 g                               Riso Basmati
100 g                               Burro
4 cucchiai                       Olio di arachide
1                                      Patata
1                                      Bustina di zafferano
                                        Pistilli di zafferano
                                        Sale grosso

Sciacquare più volte il riso in acqua corrente fredda, finché l'acqua non sarà diventata trasparente (serve ad eliminare l'eccesso di amido). A questo punto, lasciar riposare il riso coperto di acqua, alla quale saranno stati aggiunti 4 cucchiai di sale grosso, per almeno due ore, ma anche tutta la notte. Mettere i pistilli di zafferano in un bicchiere di acqua bollente e lasciarli in infusione per un paio d'ore. Far bollire l'acqua in una pentola e versarci il riso scolato dal liquido di ammollo. Mescolare, cuocere il riso per 8 minuti e scolare. In una pentola antiaderente, far sciogliere il burro con la bustina di zafferano, unire l'olio di semi e l'acqua con i pistilli in infusione. Appena il burro si è completamente sciolto, versare metà del liquido in un bicchiere e tenerlo da parte, mentre il resto va lasciato nella pentola. Sbucciare la patata e tagliarla a fette, che andranno disposte sul fondo della pentola. Versare il riso,  unire il resto del burro fuso tenuto da parte, compattarlo leggermente col dorso di un cucchiaio e incoperchiare, mettendo uno strofinaccio tra pentola e coperchio, in modo che assorba il vapore. Cuocere per 10 minuti. Trascorso questo tempo, spegnere il fuoco e lasciar riposare il riso per 5 minuti. Capovolgere il riso su un piatto.



venerdì 1 maggio 2020

Sfogliette albumi e mandorle

Capita a tutti di ritrovarsi con degli albumi avanzati, basta fare una pasta frolla o una crema pasticcera. Io li uso spesso per delle frittate, ma ho trovato un altro modo, semplice e gustoso, per riciclarli.

Queste sfogliette hanno innumerevoli pregi: 

- permettono, appunto, di riciclare gli albumi

- poiché tutti gli ingredienti hanno lo stesso peso, basta partire dal peso degli albumi disponibili, per conoscere immediatamente il peso degli altri ingredienti; quindi, che abbiate 3, 4, 6 albumi non c'è bisogno di calcolare proporzioni

- si conservano in una scatola di latta, senza perdere in croccantezza

- last, but not least, sono totalmente prive di grassi

Cosa volere di più da un dolcino perfetto sia per la prima colazione che per un tè pomeridiano?

Io le ho fatte già due volte. La prima volta, ho seguito pedissequamente la ricetta, limitandomi a sostituire le mandorle coi pistacchi, perché quelli avevo in casa e sappiamo tutti quanto, di questi tempi, sia diventato complicato fare la spesa. La seconda volta, avevo le mandorle e, in più, ho sostituito parte della farina con farina di mandorle ed ho aggiunto della buccia di limone, modifiche, che, secondo me, hanno ulteriormente migliorato il risultato finale

Sfogliette alle mandorle (di Rosalba Lo Feudo)

150 g                              Albumi a t.a.

150 g                              Zucchero

120 g                              Farina 00

30 g                                Farina di mandorle

150 g                              Mandorle

1                                     Limone

Montare a neve soda gli albumi. Quando saranno ben montati, unire, un po' alla volta, lo zucchero. Con l'aiuto di una spatola, aggiungere a cucchiaiate le farine mischiate, mescolando dall'alto verso il basso, per non smontare gli albumi. Profumare con la buccia di limone grattugiata e unire le mandorle..
Rivestire di carta forno uno stampo da plum cake e versarci il composto. Infornare a 180 Cº per 30-40 minuti. Una volta cotto, sformarlo e farlo raffreddare su una gratella. Quando sarà freddo, tagliarlo a fette sottili con un coltello ben affilato. Disporre le fette sulla leccarda e infornare fino a doratura, avendo cura di girarle, quando saranno dorate da un lato.

Con i pistacchi

 Con le mandorle



lunedì 27 aprile 2020

Da Bali alla Lousiana

Secondo appuntamento con l'MTC Smart. Tema: reinterpretare, senza renderla irriconoscibile, una ricetta non italiana di pollame. Mi sono arrovellata per giorni, cercando un modo per reinventare gli spiedini di pollo satay, ma niente, non trovavo una soluzione che mi soddisfacesse appieno. Giuro, non ci ho dormito la notte! Che bella "capa fresca", direte voi... Ad un certo punto, mi son stufata di elucubrare, ho dato una metaforica spallata ed ho deciso che avrei fatto una ricetta che, innanzitutto, ero sicura che ci sarebbe piaciuta e che mi avrebbe divertito cucinare e pazienza se non sarebbe stata particolarmente originale. Mi sono sentita come se mi avessero levato un peso di dosso e mi avessero restituito il senso principale di questa gara: giocare. A questo punto, ho fatto un'inversione di 180 gradi e, da Bali, mi sono trasferita in Louisiana. Avevo, in dispensa, un mix di spezie cajun, acquistate per una ricetta del Keep Calm e sono state loro a darmi lo spunto sperando di non essere andata fuori tema. Noi, comunque, ce ne siamo visti bene, come si dice dalle mie parti, quando si apprezza particolarmente qualcosa. Anzi, mio marito, che ha l'abitudine, qualunque cosa io cucini, di chiosare dicendo "io, qui, ci metterei un po' di pasta", mi ha spinta a fare degli spaghetti e a condirli con la salsa al limone e son venuti proprio buoni.

Pollo cajun rivisitato

300 g                      Petto di pollo
1 bicchiere             Kefir
1/2 tazza                Nachos piccanti
q.b.                         Pan grattato
q.b                          Spezie cajun
                               Olio per friggere
1                             Peperone
2                             Cipollotti
1 cucchiaio             Olio evo
                               Sale

La sera prima, mettere il petto di pollo a marinare nel kefir. Coprire il contenitore e metterlo in frigo.
Il giorno dopo, sgocciolare il pollo dalla marinata e tagliarlo a strisce. Rotolare le strisce in un mix di pan grattato, nachos sbriciolati grossolanamente e spezie cajun. Friggerle in abbondante olio caldo.
Come accompagnamento, rosolare i cipollotti affettati nell'olio evo e aggiungerci il peperone, tagliato a quadrotti e completare la cottura. (Peperoni e cipolle sono ingredienti classici del pollo cajun)

Per la salsa al limone

2                           Limoni medi
150 ml                  Acqua
15 g                      Amido di mais
50 g                      Burro

Sciogliere l'amido di mais nell'acqua e aggiungere il tutto al succo dei due limoni. Mettere in un pentolino e cuocere a fuoco basso finché si addensa, senza mai smettere di mescolare. Unire il burro. Servire come accompagnamento al pollo.




I miei gnocchi alla romana per il Club del 27

Credo di aver già raccontato che mio padre aveva un albergo ad Ischia e che, di quell'albergo, io ero la piccola principessa, coccolata da tutti. In quegli anni, a cena, venivano spesso proposti gli gnocchi alla romana. E' come se ce li avessi davanti agli occhi serviti nelle loro pirofile bianche all'interno e rosso aragosta all'esterno. Non li faccio mai, perché a mio marito non piacciono, ma, quando li ho visti nell'elenco delle ricette proposte per il Club del 27 (tratte da uno dei bellissimi libri dell' MT Challenge, dedicato agli gnocchi) non ho resistito e ho scelto di prepararli. E, immediatamente, mi sono calata nei panni di quella bambina che scorrazzava tra il giardino, la cucina, la sala affacciata sul mare e la lavanderia odorosa di trementina, su cui regnava, occhiuta e severa, mia nonna. Perché la cucina è anche memoria, legame col passato. Ce n'est pas, Monsieur Proust?

Gnocchi alla romana ( di Stefania Profumi e Sapori)

Io ho usato il Bimby.

Mettere nel boccale il latte e il sale e far andare 10 minuti, velocità 2 a 100 Cº
Dal foro nel coperchio, aggiungere a pioggia il semolino e far cuocere a 90 Cº per 7 minuti, sempre velocità 2
Unire i tuorli, il parmigiano e il burro. Amalgamare 1 minuto a velocità 2.
Stendere il semolino allo spessore di circa un cm in una teglia rivestita di carta forno bagnata e strizzata. Far raffreddare completamente e ritagliare gli gnocchi con un coppapasta. Disporre gli gnocchi in una teglia imburrata, cospargerli di parmigiano e di burro a fiocchetti. Infornare a 200 Cº fino a doratura.



martedì 14 aprile 2020

Cucina di recupero

La bella sorpresa che, in questi giorni così bui, ho trovato nell'uovo di Pasqua è stata la ripresa, sia pure un po' sottotono, dell'MTC. Sottotono perché non ci sarà tema del mese, né approfondimenti tecnici, ma si salva la cosa principale: la gara. E, dato il periodo, il tema non poteva che essere l'utilizzo di quelli che, normalmente, consideriamo "scarti". L'emergenza Corona virus ha trasformato il fare la spesa in un incubo, in cui si può "scegliere" tra fare ore di coda al supermercato, oppure presidiare nottetempo il sito del supermercato, cercando di acciuffare uno spiraglio che permetta di fare la spesa online. In queste condizioni, abbiamo imparato tutti a diventare meno spreconi e, quindi, ad utilizzare al meglio le materie prime così faticosamente acquistate. 
Il giorno in cui ho appreso che la gara ripartiva, avevo, appunto, appena fatto la spesa e mi ritrovavo con 4 k di piselli freschi. Mi è, quindi, venuto spontaneo pensare di utilizzare, come avevo già fatto in passato, i baccelli dei piselli, stavolta in una versione con un tocco esotico. Mi rendo conto che il latte di cocco non faccia normalmente parte di una dispensa di base, qui in Italia, ma io, da quando cucino per il Keep calm, ne ho sempre almeno una confezione in casa.
La ricetta è stata realizzata con degli aggiustamenti in corso d'opera, per cui, più che dare dosi precise, "racconterò" come ho proceduto.
Ho preso i baccelli dei piselli, amorevolmente sgranati dal consorte, li ho lavati e lessati in acqua bollente per almeno 10 minuti. Li ho scolati e passati al passaverdure. In una larga padella, ho messo dell'olio e ci ho rosolato della cipolla tritata. Quando la cipolla si è disfatta, ho aggiunto alcune cucchiaiate del passato di baccelli e del latte di cocco. Nel frattempo, ho messo a bollire l'acqua, in cui ho cotto della pasta, formato Risoni o Orzo, a seconda della marca. Ho cotto la pasta per solo metà del tempo indicato sulla confezione. A quel punto, con una schiumarola, l'ho trasferita nella padella con la crema di baccelli ed ho completato la cottura, aggiungendo, man mano, un po' dell'acqua di cottura . Ho servito la pasta accompagnandola con degli anelli di cipolla immersi in una pastella di acqua, farina e curry e poi fritti. Ho decorato il piatto con un po' di piselli crudi.


giovedì 27 febbraio 2020

Coincidenze



Qualche giorno fa, avevo una gran voglia di cibo indiano ed avevo deciso di preparare uno dei miei piatti preferiti: il dahl. Il caso ha voluto che, proprio quel giorno, ci venissero comunicate le ricette tra cui scegliere quella da rifare per il Club del 27 e che, tra queste ricette (prese dal libro, la cui copertina è mostrata nella foto qui sopra), ce ne fosse proprio una di dahl. E così, per una volta, non mi sono ridotta all'ultimo momento! Almeno per quanto riguarda la cucina...perché, invece, questo post lo scrivendo in zona Cesarini. Ma sono giustificata: ho a casa mia figlia  e la mia micro nipotina per due settimane. Come si fa a sedersi al pc, quando ho lei da spupazzarmi?

Dahl speziato (x 6-8)

3 + 2 cucchiai                           Burro chiarificato
3 spicchi                                   Aglio finemente tritato
1                                               Peperoncino verde tritato
1 cucchiaino                             Zenzero grattugiato
1 stecca                                     Cannella
4 baccelli                                  Cardamomo verde
500 g                                         Lenticchie rosse
1,2 l                                          Brodo vegetale o di pollo  
400 g                                        Pomodori pelati a pezzettoni
1 cucchiaio                               Curry  
1 cucchiaio                               Semi di mostarda marroni
1 cucchiaio                               Curcuma   
1 cucchiaio                               Semi di cumino
1 cucchiaio                               Semi di coriandolo  
1 manciata                                Spinaci baby
1-2                                            Uova
1/2                                            Limone con buccia non trattata
                                                 Pane naan
                                                 Sale
                                                 Pepe di mulinello                                     

Riscaldare a fuoco dolce un cucchiaio di burro chiarificato, aggiungere l'aglio, il peperoncino, lo zenzero e friggere per 30 secondi; unire la cannella e i semi di cardamomo pestati nel mortaio e friggere per altri 30 secondi. Unire le lenticchie e versarci sopra il brodo. Portare a bollore, quindi abbassare la fiamma e far sobbollire per 20 minuti, eliminando la schiuma che si forma in superficie. Unire i pomodori e cuocere per altri 25-30 minuti o finché le lenticchie sono quasi sfatte e la zuppa appaia densa. Salare. Eliminare la stecca di cannella. In una padella, riscaldare il resto del burro chiarificato, aggiungere le altre spezie e friggere per circa un minuto. Unire le spezie alla zuppa di lenticchie. Aggiungere gli spinaci, un po' di succo di limone e servire accompagnato dal pane naan e, volendo, da uova in camicia.
Varianti: aggiungere foglie di curry, latte di cocco, cipollotti o coriandolo fresco.





martedì 4 febbraio 2020

Sweet tooth part II

Vi capita mai di leggere una ricetta e di decidere di farla subito subito (primm 'e mmò, si dice a Napoli)? E di provare disappunto, quando vi accorgete di non avere tutti gli ingredienti necessari nella dispensa? Ecco, a me, con questa ricetta, è successo proprio questo: avevo tutto, ma solo 60 g di cioccolato fondente. In compenso, avevo una tavoletta da 100 g di Caramelia perles craquantes. Determinata a non farmi fermare da questo piccolo inconveniente, ho deciso di fare mezza dose (nella ricetta, però, riporto le dosi intere), utilizzando i due tipi di cioccolato (60 g fondente, 65 g Caramelia ) e devo dire che i biscotti son venuti comunque buonissimi. Troppo tardi mi son detta che, forse, avrei dovuto ridurre un po' lo zucchero, visto che metà del cioccolato che ho usato non era particolarmente amara, ma direi che comunque non son venuti troppo dolci.
Si tratta dei classici cookies, cioè dei biscottoni, ma io ho preferito farli più piccoli (5-6 cm di diametro) e me ne son venuti una trentina.
La cosa che mi fa morire che, ad ogni nuovo biscotto che faccio, mio marito dice: "questi sono i migliori che tu abbia mai fatto".

Biscotti pistacchio e cioccolato (da qui)

250 g                    Cioccolato fondente
200 g                    Pistacchi in granella
50 g                      Burro
2                           Uova
175 g                    Zucchero di canna
60 g                      Farina 00
1/2 cucchiaino      Bicarbonato
1 pizzico               Sale

Mettere in una ciotola il cioccolato tritato ed il burro e far sciogliere al microonde o a bagnomaria. Montare le uova e lo zucchero per almeno 10 minuti, fino a quando il composto "scrive" (cioè, sollevando le fruste, il composto, ricadendo, non viene immediatamente inghiottito dal resto). Mescolare il cioccolato ed il burro fusi allo zabaione; unire la farina, il bicarbonato ed il sale setacciati insieme. Mettere il composto in frigo per una ventina di minuti, in modo che si solidifichi un po'. Con l'aiuto di un misurino, depositare delle palline di composto in una ciotola contenente la granella di pistacchi e rotolarle, in modo che si rivestano bene. Poggiarle su due leccarde rivestite di carta forno, avendo cura di lasciare un po' di spazio tra l'una e l'altra, perché, in cottura, si allargheranno.
Infornare a 180 Cº (nella ricetta originale dice 200, ma, secondo me o almeno secondo il mio forno, sono un po' troppi) per 8-9 minuti. Far raffreddare bene i biscotti, prima di maneggiarli.




mercoledì 15 gennaio 2020

Sweet tooth

Con l'avanzare dell'età, mio marito ha sviluppato un desiderio di dolce, che prima non aveva. Insomma, dopo cena, si aspetta un dolcino. E poiché se lo può permettere, visto che è magro, salta sempre il pranzo e macina, mediamente, 15.000 passi al giorno, io cerco di accontentarlo.
Cercando spunti per andare incontro a questo suo desiderio, mi sono imbattuta in questi biscotti sul sito di Martha Stewart. Una controllatina alla dispensa e, si, avevo tutto il necessario, persino la melassa! Sono particolari, con quel retrogusto pungente, dato dallo zenzero, che vivacizza quello del cioccolato. Unica cosa: non so perché, ma non mi sono venuti "chewy", bensì friabili, ma va bene uguale.
Edit: un'amica che vive negli USA mi ha detto che non sono venuti chewy, perché ho usato zucchero di canna, anziché brown sugar, come indicato nella ricetta originale e mi ha consigliato, per la prossima volta, di aggiungere un paio di cucchiai di melassa in più.

Chewy Chocolate-Gingerbread Cookies

Ingredienti

1,5 tazza                      Farina 00
1 cucchiaino                Zenzero in polvere
1 cucchiaino                Cannella    
1/4 cucchiaino             Chiodi di garofano tritati   
1/4 cucchiaino             Noce moscata 
1 cucchiaio                  Cacao amaro
115 g                            Burro a t.a.
1 cucchiaio                  Zenzero fresco grattugiato
1/2 tazza                      Zucchero di canna
1/4 tazza                      Melassa
1 cucchiaino                Bicarbonato
1,5 cucchiani               Acqua bollente
200 g                           Cioccolato fondente
1/4 tazza                      Zucchero semolato

Procedimento

Rivestire due leccarde con carta forno.
Setacciare insieme la farina, lo zenzero in polvere, la cannella, i chiodi di garofano, la noce moscata ed il cacao.
Mettere il burro nella ciotola della planetaria e, servendosi della foglia, montare il burro con l zenzero fresco. Aggiungere lo zucchero di canna e la melassa, fino a che tutto si sarà ben amalgamato. In una tazzina,  sciogliere il bicarbonato nell'acqua bollente. Unire metà della farina al burro; aggiungere la soluzione di bicarbonato e, di seguito, il resto della farina. Unire il cioccolato tritato. Versare l'impasto su un foglio di pellicola, appiattire l'impasto, avvolgerlo nella pellicola e mettere in frigo per almeno 2 ore.
Riscaldare il forno a 180 Cº. Togliere l'impasto dal frigo e formare delle palline, rotolandole tra le mani e disporle sulla carta forno. Refrigerare per 20 minuti. Rotolare le palline nello zucchero semolato. Infornare i biscotti fino a che iniziano a creparsi leggermente in superficie (10-12 minuti). I biscotti si conservano in una scatola di latta fino a 5 giorni.