giovedì 23 ottobre 2014

Yes, I can!

Benché viva a Milano da oltre 40 anni, mio cognato è sempre rimasto molto legato alla sua napoletanità, legame che si esprime più che mai, quando si tratta di cucina: per lui, nessun ristoratore pluristellato potrà mai produrre un piatto capace di stare alla pari di una bella genovese o dei peperoni ripieni. 
Non stupisce, quindi, che il suo scoppiettante spirito imprenditoriale, questa volta, si sia orientato sull'apertura di una pizzeria. L'idea credo gli frullasse per il capo già da un po', ma ha potuto concretizzarsi solo dopo l'incontro con lo chef Rosario Izzo, la cui bravura ed esperienza hanno rappresentato il contributo fondamentale per la realizzazione del progetto.
E' nata così, sull' Alzaia Naviglio Grande 62, "Napoli 1820" , in primis una pizzeria, ma anche un ristorante dove trovare i piatti della tradizione napoletana, cucinati con "cognizione di causa" ed utilizzando prodotti rigorosamente campani, a cominciare dai latticini, dai pomodori e così via.
Certo non è la prima volta che un pizzaiolo napoletano si trasferisce a Milano, ma non sono mai riuscita a spiegarmi il motivo per il quale anche seri professionisti, che, qui, producevano ottime pizze, una volta approdati a Milano, abbiano cominciato a sfornare pizze appena appena passabili. Non farò nomi, ovviamente, ma diciamo che ho preso più di  una delusione. Sono, quindi, particolarmente contenta del fatto che, nel caso di Rosario, questo non sia accaduto.
La settimana scorsa, c'è stata l'inaugurazione del locale, evento festoso che ha richiamato centinaia di persone.



Benché, ovviamente, la stragrande parte del rinfresco ( e che rinfresco! c'era ogni bendiddio) sia stata preparata dallo staff del locale, mi è stato chiesto se volevo contribuire. Di slancio, ho detto di si, per poi cominciare a temere di essermi imbarcata in un'impresa al di sopra delle mie possibilità, visti in numeri. E, invece, posso orgogliosamente affermare: ce l'ho fatta!
Ho prodotto 509 briochine del Danubio




E 6 kg di pantarallo


La serata è stata movimentata dal un pazzariello, fatto arrivare appositamente da Napoli.


Per chi non lo sapesse, un tempo, il pazzariello svolgeva una funzione ben precisa. Quando non esistevano né radio, né televisione, né internet e quelli capace di leggere un giornale erano una minoranza, chi apriva una nuova attività, non aveva molti modi per farsi pubblicità. Ed era qui che interveniva il pazzariello: accompagnato da un suonatore di tamburo, girava per le vie della città, fermandosi di quando in quando, attirava l'attenzione dei passanti e, al grido di: "Attenzione! Battaglione! E' asciuto pazzo 'o padrone!", reclamizzava l'apertura del nuovo esercizio commerciale.
Quindi, quale occasione più indicata dell'inaugurazione di Napoli 1820 per la presenza di un pazzariello?
Per chi non avesse mai avuto l'occasione di vedere un pazzariello all'opera, lo rimando ad un pezzo del film "L'oro di Napoli", in cui Totò impersona da par suo questa figura.

http://www.dailymotion.com/video/x18no60_1954-l-oro-di-napoli-il-pazzariello_shortfilms

3 commenti:

  1. che bello! e quanto lavoro! una bellissima festa, in bocca al lupo a tuo cognato :-)

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  2. Hai ragione Mariella! Non sempre è facile trovare una pizzeria decente! E devo dire che la serata è stata fantastica per la quantità di persone e di prelibatezze!! Tutto quanto eccellente e anche le tue leccornie erano fantastiche! Da ritornarci per gustare da seduti tutto quanto, in relax ! Penso proprio che questo locale non cambi proprio la musica! Chi ben comincia e' a metà dell opera quindi.... Non vedo l ora di ritornarci coi nostri amici! Ho fatto una testa tanta!!!! Ciao GRANDE Mariella! E GRAZIE!!!!

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  3. Confermo la riuscita dell'Evento e la qualità OTTIMA di quanto offerto agli intervenuti.
    Parlo delle specialità proposte dallo chef ma, SOPRATTUTTO, delle tue meraviglie.
    Rivedere poi un'amica che mi mancava da un po' poi è stata la ciliegina sulla torta.
    A presto Mariella e #menomalechehannoapertounaverapizzeria
    Nora

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