lunedì 14 aprile 2014

Annaspando...

Credo di non essermi mai trovata così tanto in difficoltà con l' MTC come stavolta. E non perchè, come molti, disgustata alla sola idea di maneggiare frattaglie, figuriamoci mangiarle, anzi, io le frattaglie le mangio e mi piacciono pure e quelle che non ho mai mangiato è solo perché non m'è mai capitata l'occasione. 
Ricordo un ristorante, a Barcellona, dove avevo ordinato una grigliata mista. Nel piatto, accanto a cose facilmente identificabili, c'era qualcosa che non riuscivo a riconoscere. Provo a tagliarla e la sensazione del coltello che affonda mi rimanda a qualcosa di molto, molto familiare (per motivi scientifici, sia chiaro!). Possibile si tratti proprio di?... Per levarmi il dubbio, chiamo il cameriere e, indicando la "cosa" nel mio piatto, gli chiedo cosa sia. Costui, accompagnando la parola al gesto di afferrarsi il cavallo dei pantaloni (mai sia non fosse sufficientemente chiaro...), mi risponde ilare: "Cojones!" Ecco, appunto, mi pareva... Questo per dire che non sono affatto schizzinosa davanti alle parti meno nobili degli animali che mangiamo.
E, allora, perché questa difficoltà a farmi venire un'idea degna dell' MTC? In teoria, partivo avvantaggiata, visto che, l'anno scorso, mi ero piazzata seconda, ex aequo con altre due bloggers, nel contest sul "Quinto quarto Revolution", meritatamente vinto da Cristiana, il nostro terzo giudice in questa 38esima sfida, ricevendo in premio questo interessantissimo libro, scritto da uno dei giudici di quel contest.

Paradossalmente, proprio questo mi ha messa in difficoltà...
a) perché mi sembrava di aver già partorito la mia migliore idea sul quinto quarto
b) perché, più leggevo le fantastiche idee  di Romanelli, più la mia fantasia sembrava recedere, per lasciar posto ad una pedissequa riproduzione di quelle ricette.
Ad un certo punto, mi son detta che, per uscire dall'impasse, non c'era altro da fare che buttarmi, magari con una ricetta semplicissima, ma che mi mettesse comunque "in pista", in attesa di idee più originali.
Per la prima ricetta ho deciso di partire dai prodotti di stagione, quindi, coratella d'agnello e fave fresche.

Coratella al cumino

Coratella d'agnello                350 g
Cipolla                                  1 media
Olio evo                                2 cucchiai
Vino rosso                            1/2 bicchiere
Semi di cumino                     2 cucchiaini
Fave fresche da sgusciare      1 kg
Sale

Tagliare sottile mezza cipolla e farla stufare dolcemente in un cucchiaio d'olio, insieme ai semi di cumino. Una volta che la cipolla è divenuta trasparente, aggiungere la coratella a dadini e cuocerla, sfumando col vino rosso (io una Bonarda dell'Oltrepò Pavese).
Sgusciare le fave, liberarle della pellicina e tuffarle per 7-8 minuti in acqua bollente salata; scolarle. In un padellino, rosolare il resto della cipolla, con l'altro cucchiaio d'olio, aggiungervi le fave e completare la cottura. Non ho cotto le fave insieme alla coratella, perché volevo che conservassero il loro verde brillante.



L'altra ricetta l'ho preparata ricordando mio suocero. Ho già raccontato di come mi fosse grato, ogni volta che lo salvavo dalla cucina degli orrori di casa sua, invitandolo da me. In particolare, ricordo una Pasqua, in cui, avendo avuto un agnello completo di interiora, avevo pensato di cucinarle nella stessa maniera in cui, da noi, si prepara la zuppa di soffritto, con le interiora del maiale. Ebbene, quella volta, mio suocero quasi si commosse...


Zuppa forte di coratella

Coratella d'agnello                 350 g
Olio evo                                 1 cucchiaio
Strutto                                   1/2 cucchiaio
Concentrato di pomodoro     60 g
Vino rosso                            1/2 bicchiere
Peperoncini                           2
Salvia
Rosmarino
Sale

Scaldare i grassi in una casseruola, aggiungervi la coratella a dadini e, quando sarà ben rosolata, sfumare col vino. Aggiungere il pomodoro, diluito in acqua tiepida, le erbe ed i peperoncini tritati. Cuocere a fuoco lento per 2 ore. Si mangia come una zuppa, accompagnata da crostini di pane, oppure si usa per condire la pasta (come avevo fatto, con quella di maiale, all'MTC dedicato ai pici).





11 commenti:

  1. ti dirò, belle tutt'e due ma la seconda mi ispira la scarpetta....slurp! :-)

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  2. La coratella con il cumino...da provare.
    La versione a zuppa mi ricorda qualcosa di molto vicino ad un piatto che faceva mia nonna, bellissime entrambe e sono felice di leggere tanti modi di preparare le frattaglie, magari a qualcuno potrà venire la curiosità di provarle.

    Un abbraccio

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  3. Capisco perfettamente quello che dici: fino a quando non ho aperto il blog di cucina di libri ben pochi...mi sembrava mi limitassero nella fantasia, in realtà un po' lo penso ancora...ma studiando le basi dei grandi si possono ampliare di molti i propri margini di miglioramento. Hai giocato con la coratella d'agnello che più romana non si può, decidendo di abbinarla a delle fave: meglio di così non si può!! Nella seconda versione sei andata sullo stufato, che in effetti invita parecchio alla scarpetta (!) creando un piatto da "famiglia"...perfetto per me e molto rappresentativo di quello che per me è il quinto quarto. Grazie. Un'ultima considerazione: mi piace come descrivi la ricetta...sei veloce e sbrigativa, caratteristica tipica di coloro che sono abituati a stare in cucina! Un abbraccio cri

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  4. cara mariella mi sembra che tu te la sia cavata alla grande e con ben due capolavori, brava! Baciotti e ronron Helga e Magali

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  5. Pensa che le interiora dell'agnello non le ho mai mangiate!
    Non disdegno quelle di vitello, di maiale, di pollo, di coniglio. Ma l'agnello ancora non lo avevo assaggiato.
    Dopo le tue proposte pernso che, essendo vicini a Pasqua, proverò a ripeterle.
    Come sempre riesci a trovare il bandolo della matassa...pure annaspando.
    Nora

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  6. ho letto con grande interesse questo post, anche perchè ricordavo i tuo cannoli, che sono al primo posto delle ricette da provare, quando e se mai mi tornerà la voglia di mettermi ai fornelli: come te, credevo che avessi dato il massimo nel contest che hai citato e mi sono appassionata alle tue "tribolazioni", conscia di quanto fosse più difficile, per te, rimetterti alla prova su questo stesso terreno. E però, mentre leggevo, pensavo: " se mariella "fa" mariella, cioè se si rivolge alla tradizione della sua terra, ci sorprende di nuovo"- e difatti, così è stato, soprattutto per quella zuppa forte che mi ha fatto commuovere. Combinazione, stamattina ho recuperato la ricetta di una antica zuppa genovese, a base di trippa, rigorosamente senza pomodoro nella versione antica, e pensavo alle stranezze della storia dell'alimentazione, che vedono noi liguri così restii ad utilizzare questo ingrediente che, invece, è uno dei protagonisti delle vostre tavole. Ovviamente, non conoscevo l'esistenza di una zuppa del genere e annoto, annoto, annoto, in bilico fra lo sconforto per la mia ignoranza e l'entusiasmo per avere ancora così tante cose da imparare: e questo blog, anche sotto questo aspetto, costituisce sempre una garanzia. Grazie infinite!

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  7. Che meraviglia!!! Un impatto cromatico...il verde brillante,il marrone, il rosso della zuppa...e immagino il gusto!!! brava brava!!!

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  8. Annaspando???
    Mariella le tue due proposte sono eccezionali. Fave e coratella stanno divinamente insieme, lo so per certo, ma il cumino!!! Mammaaaa!!! Il cumino lo adoro, e lo abbino spesso all'agnello...ma perché questa volta non mi è venuto in mente???
    Ora non smetterò più di pensarci!
    Un applauso immenso!

    P.S. Il cojones detto dal cameriere e la tua sensazione di sapere già "cosa sia" quella cosa nel piatto in quanto aveva qualcosa di vagamente familiare...ecco...sono morta dal ridere!!!!

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  9. mi piacciono tutte e due ma nella prima mi butterei subito.
    bellissime presentazioni, e per fortuna che non avevi idee...

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  10. Hai presentato due piatti perfetti nella realizzazione e nella stagionalità che hai rispettato ed esaltato, riuscendo a mantenere perfino colori brillanti, oltre a sapori decisi. Grande Mariella...

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  11. Non ho pratica di coratella, ma mi ispira più del polmone che ho assaggiato io. Prima o dopo provo la tua versione di sopa forte: son curiosa! Grazie per la ricetta.

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