lunedì 17 giugno 2013
Tempo di Amarene sciroppate
Per diversi anni, a giugno, ho sempre preparato le cosiddette amarene quarantine. In pratica, si trattava snocciolare le amarene, metterle in un barattolo, coprirle di zucchero e lasciare il barattolo al sole per 40 giorni, da cui la denominazione di "quarantine". Questo, invece, è il terzo anno che preparo le amarene col metodo descritto da Simonetta Agnello-Hornby, nel suo libro "Un filo d'olio". Questa procedura richiede un po' più di attenzione, rispetto all'altra, ma il risultato è decisamente più soddisfacente, giacché si riesce ad ottenere uno sciroppo più denso e non soggetto a subire un certo grado di fermentazione alcoolica, come mi è accaduto con le quarantine.
Per ogni kg di amarene snocciolate, sono richiesti 800 g di zucchero. Mettere il tutto in una pentola, portare ad ebollizione e continuare la cottura ancora per 5 minuti. Spegnere, coprire la pentola con un tulle ed esporla al sole, fino a quando il tutto si sarà freddato. Scolare lo sciroppo in un'altra pentola e rimetterlo sul fuoco, facendolo bollire per altri 5 minuti. Versarlo sulle amarene e rimettere la pentola al sole. Ripetere questo procedimento due volte al giorno, per due giorni. Invasare e sterilizzare (nel libro dice che la sterilizzazione non è necessaria, ma io preferisco non correre rischi). Le amarene così trattate resteranno sode e polpose e perfette per essere utilizzate sul gelato o in tanti dolci, come le zeppole o la foresta nera o come accompagnamento alla cacciagione di pelo.
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